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lunedì 5 novembre 2012
PETIZIONE PER RIAPRIRE L'ARMADIO DELLA VERGOGNA
È stata presentata la petizione promossa dall'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) per chiedere che sia aperta una discussione parlamentare sulla stragi nazifasciste compiute in Italia, episodi tragici che non hanno ancora trovato la giusta evidenza civile e che sarebbero stati al centro di “un occultamento” da parte del Governo italiano.
Il riferimento va alle decine di fascicoli relativi alle stragi nazifasciste compiute in Italia nel periodo 1943-45, rinvenuti nel 1994 presso la Procura Generale Militare, in quello che è stato chiamato “Armadio della vergogna”. «L'Italia non ha fatto giustizia e ha impedito che si facesse giustizia» spiega il vice presidente nazionale dell'Anpi Luciano Guerzoni, «perché i fascicoli di queste stragi, raccolti a Roma, non sono mai stati rimandati alle procure. È stato un vero e proprio sabotaggio. Purtroppo la democrazia italiana è responsabile di questo fatto. Ecco perché bisogna andare in Parlamento ad esporre questa responsabilità pubblicamente».
La petizione è stata presentata dalla presidente provinciale Anpi Aude Pacchioni assieme a Luciano Guerzoni e al sindaco Pighi, con l'obiettivo di raccogliere, entro la fine di novembre, il maggior numero di firme da parte dei cittadini, affinché quei documenti siano resi accessibili a studiosi e cittadini, e affinché il Governo si faccia promotore di una richiesta di risarcimento a quello tedesco per i danni derivanti da “atti barbarici” che si stima abbiano provocato in Italia circa 15mila vittime incluse donne, anziani, bambini.
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