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lunedì 5 novembre 2012

NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

L’ANPI è a favore, con fermezza e convinzione, della “Convenzione contro la violenza maschile sulle donne”. Questo in estrema sintesi il significato di un ordine del giorno del Comitato nazionale ANPI del 30 ottobre. "Il Comitato nazionale dell’ANPI - si legge - condivide la denuncia e le proposte avanzate dalla “Convenzione contro la violenza maschile sulle donne”. "L’ANPI - si sottolinea - considera l’allarmante aumento della violenza sulle donne, un aspetto particolarmente ripugnante del generale degrado culturale che vede fra l’altro riapparire nel nostro Paese fenomeni di aggressività, intolleranza, esaltazione di eventi e persone delle cui responsabilità l’Italia non ha mai preso sufficientemente coscienza. Fra questi ritorni che ricordano la cultura fascista, è sicuramente presente il virilismo, la prepotenza e la sopraffazione. E, sopra ogni cosa e prima di tutto, un’idea della donna come proprietà privata al cui possesso sarebbe una debolezza inaccettabile rinunciare: un disonore per la propria autorità di maschio". L’ANPI - si rileva - per la sua stessa origine e ragion d’essere, avendo nelle sue file donne che per prime hanno concretamente combattuto per cancellare (si sperava una volta per tutte) quella cultura, da mesi ha avviato iniziative e campagne per contrastare l’odioso ritorno. Proprio per il pericoloso moltiplicarsi degli atti di violenza e l’insufficiente contrasto da parte delle istituzioni, l’ANPI moltiplica i suoi interventi anche nelle scuole, dove incontra l’appassionato interesse delle giovanissime generazioni. In questo ambito sta organizzando per il mese di febbraio un convegno nazionale sul coraggio delle donne, anche nel periodo fascista, nel corso del quale intende approfondire la storia di quel che il fascismo è stato per le donne e, soprattutto, come certi elementi della cultura fascista tendano a riemergere come costante in questo Paese.

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