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lunedì 19 luglio 2010

GRAZIE A DARIO VENEGONI PER IL DECENNALE IMPEGNO.

Dopo dieci anni auguri al nuovo sito dell'ANPI

Questa è la prima volta – e sarà anche l’ultima – in cui mi rivolgerò in prima persona a tutti i nostri lettori. Dopo un decennio di lavoro per il sito Internet dell’ANPI, è venuto il tempo, per me, di passare la mano. Ho chiesto quasi un anno fa alla Presidenza dell’ANPI di sollevarmi dall’incarico di responsabile di questo sito, e questo cambio ora può realizzarsi, all’indomani della seconda Festa Nazionale dell’ANPI di Ancona.

Sembra passato un secolo da quando Tino Casali mi affidò l’incarico di fondare un sito che rappresentasse la voce dell’ANPI in rete. Non erano molte, allora, le organizzazioni “serie” a utilizzare questo strumento. Il Web non aveva ancora la pervasività e la diffusione planetaria di oggi; le mail erano ben lungi dal sostituire la posta tradizionale; di fibre ottiche ancora non si parlava e si utilizzavano modem da 54 Kb/s che rendevano problematico anche il semplice download della più piccola immagine (e guai a parlare di files audio o video!).

Il sito dell’ANPI nazionale è nato il 25 aprile 2000. La grafica della home page era esattamente la stessa del giugno 2010, e testimoniava delle nostre ambizioni: il sito si riprometteva di essere non solo e non tanto vetrina dell’attività dell’associazione, ma una fonte di informazione importante per le nuove generazioni sui temi della Resistenza, del fascismo, della seconda guerra mondiale, sui quali – già allora – si andava infittendo l’offensiva revisionistica.

L’idea attorno alla quale ho costruito 10 anni fa questo sito era quella che vi fosse grande spazio in Internet per una informazione seria, autorevole, di prima mano, sui temi che ci sono cari, anche se ancora solo pochissime organizzazioni simili alla nostra utilizzava questo strumento. Di qui la scelta di non fondare un “portale” ma un “sito”; non una vetrina di quanto c’era in rete (anche perché c’era pochissimo: persino Wikipedia non esisteva ancora), ma un mezzo di informazione e di documentazione (sulla Resistenza, ma più in generale sul fascismo e la guerra) nuovo, autonomo e originale. Corollario di non poco conto, non avremmo copiato niente dall’esterno, ma prodotto in proprio tutti i nostri contenuti, con l’obiettivo di affermarci come fonte autorevole e autonoma.

Quando il sito andò online dietro la “facciata” della home page si trovavano non più di una trentina di pagine. Conscio della povertà dei contenuti avevo trovato un escamotage per rendere evidente un continuo aggiornamento del sito: in home page, alla voce “Accadde oggi”, ogni giorno pubblicavo un anniversario degno di nota per quella specifica data, attingendo da un archivio di avvenimenti notevoli per ogni giorno dell’anno redatto appositamente da Alessandra Lombardi. Sapevo di caricarmi in quel modo – in assenza di software più duttili, oggi largamente disponibili – del compito di aggiornare ogni giorno se non altro quella parte del sito. E così avvenne, giorno dopo giorno, estate e inverno, feriali e festivi compresi… Fino a che quello spazio non si rivelò funzionale alla pubblicazione di notizie d’attualità, che finalmente cominciavano ad arrivare, tanto che il nome della rubrica è stato cambiato in “Accade oggi”.

In questo decennio il sito è enormemente cresciuto, grazie alla collaborazione di un piccolissimo gruppo di giornalisti che hanno collaborato con me, prestando gratuitamente la propria opera. Nessuno si offenderà, spero, se in questa circostanza mi limito a fare un nome solo, per tutti: quello di Nando Strambaci, “arruolato” fin dall’inizio per scrivere “qualche biografia” di partigiani. In un decennio ne ha scritte oltre 2.500, ben 500 delle quali solo nell’ultimo anno: un lavoro enorme, fatto con pazienza, rigore e amore che ha portato a comporre sul nostro sito la più vasta galleria di combattenti dell’antifascismo e della Resistenza esistente in rete. Adesso che cedo questa responsabilità, Strambaci potrà scrivere anche la scheda di mio padre Carlo Venegoni, antifascista, condannato dal Tribunale Speciale, incarcerato, chiuso in un campo di concentramento fascista, deportato in un lager nazista: non potendo scrivere le schede di tutti i combattenti della Resistenza, fin qui glielo avevo vietato (scusa, papà!).

Vorrei ringraziare in questa occasione i dirigenti dell’ANPI che per dieci anni mi hanno rinnovato la propria fiducia, lasciandomi piena libertà di iniziativa. Non ho mai avuto un solo motivo di contrasto, nessuna ingerenza nel mio lavoro di direttore responsabile di questo strumento di comunicazione. Ad Arrigo Boldrini, a Tino Casali, a Raimondo Ricci e a tutti i compagni che si sono succeduti alla Presidenza e alla Segreteria nazionali dell’ANPI il mio più sincero ringraziamento, che vorrei estendere alle compagne e ai compagni dell’apparato di Roma e ali moltissimi iscritti con i quali sono entrato in contatto in questo periodo.

Il mio più grande rammarico è stato quello di non avere potuto completare la digitalizzazione del libro Aula IV, pubblicato diversi anni fa a cura dell’ANPPIA, con la raccolta delle principali sentenze del Tribunale Speciale fascista. La pubblicazione di quel libro in versione digitale è stata bloccata parecchi anni fa dalla stessa ANPPIA, che manifestò il proposito – purtroppo non realizzato – di gestire in proprio quel progetto. Peccato, non riesco a dire altro: quei nomi di strenui oppositori del fascismo condannati dal regime a lunghissime pene detentive meriterebbero di essere conosciuti dalle nuove generazioni, e la rete sarebbe un ottimo strumento per raggiungere quel risultato.

Oggi questo sito si appresta a voltare pagina. Il rinnovamento tecnologico – che già si imponeva da diversi anni, e che solo considerazioni di carattere economico hanno fin qui rimandato – sarà reso possibile dall’impegno e dalle capacità di un nuovo netmaster, Giovanni Baldini. Michele Urbano mi sostituirà come responsabile politico-giornalistico, con l’ausilio finalmente di una vera redazione, che fin qui è mancata.

La sfida che attende i nuovi responsabili, ovviamente, non è solo tecnologica. Tutt’altro. In questi ultimi 15 anni si è passati da un Parlamento nel quale la stragrande maggioranza degli eletti aveva nella Resistenza e nell’antifascismo le proprie radici a un nuovo Parlamento, nel quale tali radici sono negate apertamente da una vastissima maggioranza, alla quale si oppone una minoranza che su questi temi appare – se posso dirlo – quantomeno distratta.

Contemporaneamente, il trascorrere degli anni ha falcidiato drammaticamente la schiera dei partigiani e dei resistenti, i quali al contrario un decennio fa erano ancora tra i protagonisti attivi della vita nazionale. Una nuova leva di antifascisti si avvicina ora all’ANPI, mentre si moltiplicano, tra le forze della maggioranza, le tentazioni di rivalutare apertamente il fascismo, di attentare all’unità nazionale, di stravolgere la Costituzione repubblicana dando il via a una legislazione tendenzialmente razzista, xenofoba, antidemocratica.

Non si tratta quindi oggi per noi di dire le cose di sempre con un mezzo nuovo, quanto piuttosto di declinare in modo nuovo i valori la cui custodia ci è stata affidata dalla generazione dei partigiani e dei resistenti. Si tratta di parlare in modo diverso dal passato a generazioni che crescono in un mondo che non è più quello dei nostri padri.

Questa è la sfida che il sito, rinnovato, si troverà ad affrontare nei prossimi mesi e anni. In questo impegno io continuerò a seguire questa mia carissima creatura, luce dei miei occhi, pur dai nuovi incarichi che mi è capitato di assumere in seno all’ANED, l’Associazione degli ex deportati nei campi nazisti.

Alla nuova redazione del sito i miei più affettuosi auguri. Un arrivederci di cuore alle migliaia di lettori che mi hanno scritto: ho fatto il possibile per rispondere sempre in tempi rapidi a tutti; mi scuso se in rari casi non ci sono riuscito. Alle centinaia di migliaia di visitatori che in questi anni ci hanno letto e seguito un saluto affettuoso: continuate a starci vicino, c’è sempre più bisogno dell’intelligenza e dell’impegno di tutti!

Dario Venegoni