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martedì 18 gennaio 2011

TORNIM A BAITA

L' UMANITA' RIDOTTA ALL' OSSO

PRONTI ALLA MOBILITAZIONE CONTRO IL REVISIONISMO

"Contro il revisionismo, contro il tentativo di negare le radici antifasciste della nostra democrazia, ci troveranno, vecchi e giovani, sempre vigili e pronti alla mobilitazione". Si conclude così la presa di posizione del Presidente Regionale ANPI Veneto, On. Franco Busetto, dopo le polemiche e le proteste per la diffusione da parte della Provincia di Padova di un calendario che "dimentica" la festa del 25 aprile e quella del 1° maggio.

Spiega Busetto: "Ha fatto scalpore e ha suscitato numerose proteste, sia da parte dell’ANPI che da parte di Comuni, di forze politiche e cittadini, la recente iniziativa della Amministrazione Provinciale di Padova, governata da PdL e Lega Nord, che ha diffuso un calendario il quale - volutamente e colpevolmente - ignora Feste Nazionali come la Liberazione e la Festa del Lavoro, fondative e costitutive della nostra identità patriottica e repubblicana. In realtà questo revisionismo d’accatto è presente da tempo nell’operato di altri Enti Locali Veneti che hanno una direzione politica di centro destra: ecco il caso del Sindaco Leghista di Mogliano Veneto (TV) che intendeva proibire alla Banda Comunale di eseguire, durante le ultime celebrazioni della Liberazione, Bella Ciao; ed ancora l’ ambiguità della Sindaca di San Donà di Piave (Ve), Francesca Zaccariotto, che il 25 Aprile non fa nulla per celebrare la Liberazione, ma indice la Festa di San Marco; oppure il misero rovescismo della Amministrazione Comunale di Santa Maria di Sala(VE) che intende come Festa della Liberazione la deposizione di una corona d’alloro da parte di due vigili urbani , nell’ assenza di tutti gli Amministratori; nel mentre il 24 Aprile Sindaco e Giunta dello stesso paese organizzano un incontro pubblico con il noto fascista Marco Pirina .O ancora i tentativi - fin qui sempre rintuzzati - dei Comuni Veneziani di Mirano e Chioggia di intitolare strade e luoghi pubblici a fascisti,di spostare in periferia monumenti alla Resistenza ecc."
"E gli esempi - aggiunge Busetto - potrebbero continuare. In tutti questi casi le strutture dell’ANPI sono intervenute a denunciare l’assenza di rispetto istituzionale e di senso della tradizione patriottica e antifascista che caratterizza Amministratori che pure hanno giurato fedeltà alla Costituzione. Questa protesta ha aggregato centinaia di persone, di ogni età e convinzione politica; ed è anche sull’onda di questa protesta, di questa indignazione democratica, che l’ANPI delle province Venete ha rafforzato la sua influenza e la sua forza organizzata".
"Sappiano gli Amministratori Locali del Veneto che sciaguratamente avessero dimenticato l’origine costituzionale e democratica del loro mandato - conclude Busetto - che contro il revisionismo, contro il tentativo di negare le radici antifasciste della nostra democrazia, ci troveranno, vecchi e giovani, sempre vigili e pronti alla mobilitazione.