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venerdì 23 novembre 2012

GIORNATA DEL TESSERAMENTO A CARATE BRIANZA

BASTA CON L'ORRORE DELLA GUERRA NELLA STRISCIA DI GAZA

"Si levi un grido da tutto il mondo per far cessare questo orrore". Questo l'appello che lancia il presidente dell'Anpi, Carlo Smuraglia, per fermare quell'autentica guerra che vive la popolazione della striscia di Gaza. "Ancora una volta - commenta - si incendiano i rapporti tra Palestina e Israele. Cercare le ragioni di questa improvvisa recrudescenza è davvero un compito improbo. Di fatto, la situazione di un'intera popolazione (oltre due milioni) che vive praticamente reclusa in una sorta di recinto, è improponibile, considerando che si tratta di un popolo che ha diritto ad un suo territorio e alla pace. Che le risposte ad una situazione insostenibile non siano sempre controllabili, è, purtroppo, il frutto amaro di una situazione assolutamente inconcepibile. Quanto alle iniziative del Paese più potente, che dispone di strumenti e armi da guerra sofisticate, è drammatico il fatto che ancora una volta a pagare siano i civili e soprattutto i bambini, al seguito di una "reazione" che non esito a definire quantomeno sproporzionata". "Abbiamo visto delle immagini che non solo fanno riflettere, ma suscitano emozione e dolore; ed è facile immaginare quanto poco giovino alla convivenza ed alla speranza di un futuro pacifico. Ma non basta, perché si profila il rischio di un attacco di terra e di una vera e propria guerra, come sempre, facilmente estensibile al di là dei confini originari. Bisognerebbe davvero che la comunità internazionale si muovesse e facesse quanto necessario perché a questo conflitto, ma soprattutto alla situazione di Gaza cui prima accennavo, si ponesse fine." "È davvero inconcepibile - sottolinea il presidente nazionale dell'Anpi - che nel 2012 non si riesca a trovare la via per garantire, la pace e il diritto ad una propria terra, a ciascuno dei popoli, che sono destinati comunque a vivere vicini (se non addirittura a convivere) in un'area tutto sommato, limitata. L'ANPI non può che auspicare che questo diritti vengano finalmente riconosciuti e realizzati in concreto, in favore del popolo che da tempo ne è sostanzialmente privato, nella convinzione che non è con le armi che si troverà la strada della convivenza e della giustizia, ma solo con intese ed accordi che rendano giustizia ai diritti di tutti e non soltanto alle ragioni del più forte". "In ogni caso - conclude Carlo Smuraglia - il dramma della morte dei civili, delle famiglie inermi e soprattutto dei bambini deve cessare immediatamente. Si levi un grido da tutto il mondo per far cessare questo orrore, che muove a indignazione chiunque abbia un minimo senso di umanità".

GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE

“La Giornata Internazionale del 25 novembre, indetta dall’ONU contro la violenza alle donne, obbliga ogni organizzazione, istituzione e ciascuno di noi ad interrogarsi ed a prendere coscienza sulla realtà drammatica e crescente della violenza sessuale e fisica contro le donne, diffusa e in crescita anche nel nostro Paese, come confermano gli studi e le ricerche e testimoniano anche i sempre più frequenti efferati delitti ai danni di donne inermi". Questo l'inizio di un documento diffuso dalla Segreteria nazionale Anpi. "Una realtà - si aggiunge - che evidenzia il permanere di una cultura di possesso, dominio e sopraffazione nei confronti delle donne ancora fortemente presente, vissuta da molti uomini anche come reazione e ribellione alla mutata soggettività delle donne e alla loro aspirazione a rapporti umani basati sul rispetto, la parità di diritti e doveri, la dignità di ogni persona. E’ una realtà che gli studi rivelano esistere in prevalenza all’interno della famiglia e dei rapporti di coppia, ma che si manifesta anche nel fenomeno diffuso della tratta delle schiave del sesso provenienti dai Paesi del Sud del mondo o nella violenza sottile e insidiosa dell’immagine femminile diffusa dai media e nella pubblicità, che spesso riducono la donna a puro corpo da usare". L’ANPI ha posto a fondamento del suo impegno i valori universali dell’antifascismo, della libertà e della democrazia, che si concretizzano innanzitutto nel rispetto della persona umana e nel riconoscimento della sua dignità e dei suoi diritti. Antifascismo - si sottolinea - significa per noi dunque rifiuto di ogni cultura e pratica basata sulla prevaricazione, sopraffazione, umiliazione della dignità di ogni essere umano, della sua integrità fisica e morale, ed in particolare sul rifiuto del “machismo” che è stato tipico del fascismo. "Anche contro quello che è stato e resta un aspetto tipico della cultura e della pratica del fascismo si sono battute le partigiane e le donne nella Resistenza civile e si battono oggi le donne e gli uomini dell’ANPI, con l’obiettivo e l’impegno a creare nei rapporti tra uomini e donne comportamenti basati sul rispetto, sull’ascolto ed il riconoscimento reciproco. E’ questo un contenuto costitutivo e qualificante della società libera, democratica e giusta per la quale si sono battuti gli uomini e le donne della Resistenza e che trova il suo coronamento nella Costituzione repubblicana. "Per questo - conclude la Segreteria nazionale dell'Anpi - particolarmente in questa giornata, l’ANPI rinnova il proprio impegno a promuovere questi valori, è a fianco delle associazioni, delle istituzioni, dei centri antiviolenza che quotidianamente sono in prima fila in questa battaglia ed auspica un sempre più forte e fattivo impegno delle istituzioni, della scuola, e dei singoli cittadini".

SALVIAMO LA MEMORIA

Appello al Governo e al Parlamento per il 70° della Resistenza e della Guerra di Liberazione:"evitiamo il memoricidio, rendiamo protagonisti i giovani del presidio e della promozione delle radici dell'Italia". Firmato: Luciano Guerzoni per le Confederazione Italiana Associazioni Combattentistiche e Partigiane, Susanna Camusso per la Cgil, Raffaele Bonanni per la Cisl, Luigi Angeletti per la Uil. In un comunicato si legge che "Per le Celebrazioni del Settantesimo della Resistenza e della Guerra di Liberazione (43-45), eventi storici decisivi per la riconquista della libertà e della democrazia conculcate dalla dittatura fascista e dall'oppressore nazista, la Confederazione Italiana delle Associazioni Combattentistiche e Partigiane e le Confederazioni CGIL, CISL, UIL, chiedono che nella Legge di Stabilità 2013-2015, attualmente all'esame e al voto della Camera dei Deputati, sia introdotta una previsione finanziaria triennale, come è sempre avvenuto per eventi similari a memoria delle fondamenta della Repubblica Italiana". La Confederazione delle Associazioni Combattentistiche e Partigiane e CGIL, CISL, UIL, con la partecipazione del Governo in rappresentanza dei poteri pubblici, intendono caratterizzare le celebrazioni con iniziative rivolte innanzitutto alle nuove generazioni delle scuole, delle università e del mondo del lavoro per contribuire alla loro formazione negli ideali, nei valori e nei principi affermati nella Costituzione Repubblicana affinché la gioventù italiana sia sempre più protagonista e artefice della rigenerazione della politica e delle istituzioni indispensabile per un futuro di libertà, giustizia, lavoro e benessere. All'apposito Comitato Nazionale in via di costituzione, sarà richiesta la partecipazione per il Governo dei ministri, dell'Istruzione, della Difesa e del Lavoro.

GOLI OTOK

Il TEATRO BINARIO 7 di Monza è lieto di invitarvi a GOLI OTOK | ISOLA DELLA LIBERTA’ 24 novembre ore 21 25 novembre ore 16 e ore 21 lettura scenica da un progetto di Elio De Capitani e Renato Sartitesto Renato Sarti con Elio De Capitani e Renato Sarti musiche Carlo Boccadoro produzione Teatro della Cooperativa in collaborazione con Mittelfest Aldo Juretich, un anziano nato a Fiume negli anni Venti, abitava a Monza. Dopo la Seconda Guerra mondiale visse la terribile esperienza di Goli Otok, il peggiore dei campi di internamento di Tito, in cui furono rinchiusi - dopo la rottura del Cominform fra la Jugoslavia e l'URSS – quei traditori che rimasero fedeli a Stalin. Fra mille altre sofferenze (fame, sete, malattie, atroci violenze) il principio fondamentale su cui si reggeva il sistema di Goli Otok era quello del revidirci, il "ravvedimento". Il prigioniero doveva rivedere la propria posizione e per dimostrarlo c’era un modo molto semplice: massacrare gli ex compagni, i propri amici, a volte i fratelli, i figli, i padri. Una volta finito l'internamento a Goli Otok per gli ex internati cominciava un secondo inferno: quello del rientro e del completo isolamento nella società. Nel testo Aldo (Elio De Capitani) viene visitato da un medico (Renato Sarti), anche lui di origine croata, il quale, dopo aver letto il libro Goli Otok, di Giacomo Scotti, riesce a convincerlo a raccontare la sua terribile esperienza. PER I SOCI ANPI: biglietto ridotto a 12 € anziché 18 € per tutte le repliche Prenotazione obbligatoria a patrizia.zocchio@libero.it Tutti gli appuntamenti GOLI OTOK: Sabato 24 novembre · Ore 11: il co-regista Renato Sarti, l’autore Giacomo Scotti e Ada Juretich presenteranno lo spettacolo in anteprima alla Biblioteca S. Gerardo di Monza nell’ambito della rassegna “Dietro le quinte“. Inoltre, alla biblioteca Civica di Monza sarà disponibile lo scaffale tematico Parole in catene · Ore 21: spettacolo al Teatro Binario 7. A seguire l‘intervento di Giacomo Scotti, autore di “Goli Otok“ Domenica 25 novembre · Ore 16: spettacolo al Teatro Binario 7. A seguire l‘intervento di Giacomo Scotti, autore di “Goli Otok“ · Ore 21: ultima replica dello spettacolo Per informazioni:Teatro Binario 7 Via Filippo Turati 8 20900 Monza www.teatrobinario7.it promozione@ladanzaimmobile.it tel. 039 9191180