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lunedì 31 ottobre 2011

MILANO, APPELLO DELL'ANPI CONTRO IL NEOFASCISMO



Promossa dal Comitato permanente antifascista, partecipata manifestazione sabato 29 ottobre alla Loggia dei Mercanti di Milano per protestare contro il moltiplicarsi delle iniziative neofasciste.

Qui di seguito l'intervento di Roberto Cenati, presidente ANPI Provinciale di Milano.

Ancora una volta siamo chiamati a rendere omaggio alla memoria dei Caduti per la Libertà e ai deportati scomparsi nei lager nazisti, in questa giornata in cui a Milano, Città medaglia d’Oro della Resistenza si stanno svolgendo iniziative del gruppo neofascista Forza Nuova, contro banche e usura, proprio in coincidenza con l’infausto anniversario della Marcia su Roma, con il quale è iniziato il tragico periodo della dittatura fascista che tante sciagure ha provocato nel nostro Paese. La nostra città rende sempre omaggio, nelle date poste a fondamento della nostra democrazia, e nei momenti difficili che la nostra città ha attraversato e attraversa a seguito del ripetersi di preoccupanti rigurgiti neofascisti e neonazisti, con l’apertura di nuove sedi e di nuovi punti di riferimento, al sacrario della Loggia dei Mercanti.

Questo luogo ha un grande significato per Milano. A poca distanza da qui, fuori da Palazzo Marino è affissa la motivazione della Medaglia d’Oro alla città di Milano che lega le epiche Cinque Giornate e il primo Risorgimento (quest’anno ricorre il 150° dell’Unità d’Italia) al Secondo Risorgimento, alla Resistenza.

La deriva revisionista - Negli ultimi anni si è fatta sempre più intensa, nel nostro Paese, l’offensiva revisionista, volta, non solo a mettere sullo stesso piano repubblichini e partigiani, ma a rivalutare pienamente il fascismo e i suoi simboli.

La proposta di Legge 3442 e i disegni di legge della destra - Alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati è stata approvata la proposta di legge a firma Cirielli e Fontana che vuole disciplinare le associazioni combattenti e reduci affidando il tutto alla regia del Ministero della Difesa. Il punto grave è che chiunque abbia svolto attività militare, può reclamare il diritto di formare un’associazione di combattenti e reduci a prescindere da un criterio fondamentale: l’adesione ai valori della Costituzione. Questa norma può costituire la via per dare ai repubblichini di Salò il riconoscimento che cercano da anni.

Il 29 marzo 2011 viene presentato un altro progetto di legge, questa volta al Senato, che propone di abolire la XII norma transitoria e finale della Costituzione che “vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista”.
In piena estate, poi, il governo aveva previsto l’abolizione delle festività laiche: 25 Aprile (data alla quale qualcuno vorrebbe sostituire il 18 aprile che ricorda la sconfitta del Fronte Popolare), 1° Maggio e 2 Giugno, suscitando l’immediata protesta e mobilitazione delle Associazioni resistenziali, delle forze politiche democratiche, e della stessa opinione pubblica. Le tre date, infatti, costituiscono qualcosa di più di semplici festività: si tratta di vere e proprie ricorrenze della civiltà, di date fondanti della nostra democrazia.
C’è quindi un clima favorevole ai rigurgiti, non solo per la deriva revisionistica cui sopra accennavo, ma anche per gli attacchi reiterati alla Costituzione, alle istituzioni di garanzia, alla magistratura, al capo dello Stato, che da mesi sono portati avanti con continuità dal Presidente del Consiglio.

L’ultra destra in Europa - Quello che maggiormente preoccupa è la presenza di un vento reazionario e populista che rischia di contagiare l’intera Europa. In Finlandia i Veri finlandesi, euroscettici e anti-immigrazione, sono la terza forza politica del Paese; in Ungheria, con il 16,7% dei voti il partito di estrema destra Jobbik (estimatore delle Croci frecciate, collaborazioniste dei nazisti durante l’occupazione tedesca) anti-rom e antisemita è entrato in Parlamento nel 2010. Lo stesso terribile eccidio compiuto ad Oslo è stato forse opera di una sola persona che però è rappresentativa di un segmento oscuro della società norvegese. Lo dimostra il fatto che l’autore di quella sanguinosa strage fosse attivo su un sito dell’estrema destra norvegese che ospitava interventi caratterizzati da sentimenti contrari all’immigrazione e xenofobi. Non è un caso che siano stati presi di mira proprio i giovani laburisti norvegesi proprio perché chiedevano una maggiore apertura e più multiculturalismo
Il rifiuto dello straniero, la chiusura delle frontiere mentali prima ancora che geografiche caratterizzano questi movimenti.

I movimenti neofascisti in Italia - Nel neofascismo italiano è in atto un’evoluzione: sempre più marcate si stanno manifestando le tendenze ad assumere o ricercare riferimenti non più solo nel ventennio mussoliniano, ma direttamente nel nazismo.

Milano dice no al neofascismo - Non c’è dubbio che questi rigurgiti debbano essere considerati per quello che sono: cioè qualcosa di più e peggio di forme ascrivibili alla nostalgia. Occorre un impegno comune, delle istituzioni, dell’associazionismo, dei cittadini affinché queste iniziative neofasciste abbiano finalmente a cessare e diventino improponibili nella nostra città.
Chiediamo quindi alle istituzioni e alle Forze preposte alla difesa dell’Ordine Pubblico di dedicare particolare attenzione a questo preoccupante fenomeno e di intervenire per impedire che si svolgano a Milano manifestazioni pubbliche di matrice neofascista, perché in contrasto con lo spirito e i principi della nostra Carta Costituzionale.

Uno sforzo particolare va inoltre compiuto nella direzione di comprendere le ragioni di questi rinascenti fenomeni, denunciando le tolleranze, le connivenze, le protezioni, nella consapevolezza che il modo migliore per combattere ogni forma di fascismo è quello di togliergli l’humus su cui affonda le sue radici, il terreno su cui può attecchire, il clima complessivo che lo rende audace, le protezioni in cui confida.

Il Comitato Permanente Antifascista - Il reiterarsi di manifestazioni e iniziative di tipo dichiaratamente fascista va contrastato con la più ampia unità dei democratici, degli antifascisti, delle forze politiche, sociali e sindacali realizzatasi nel Comitato Permanente Antifascista costituitosi a Milano, nel maggio 1969, all’indomani delle bombe neofasciste alla Fiera Campionaria e alla Stazione Centrale. Da allora il Comitato Permanente Antifascista è intervenuto puntualmente in tutte le gravi e laceranti vicende che, dalla strage di piazza Fontana, hanno segnato la vita della Repubblica. Per la sua iniziativa politica unitaria, forza mobilitativa e coerente fermezza, il Comitato è divenuto nella fase della strategia della tensione prima, e del terrorismo poi, punto di riferimento qualificato e riconosciuto dalle diverse componenti politiche, sociali e civili milanesi nella lotta contro il fascismo e il terrorismo, in difesa della repubblica e della democrazia.

L’iniziativa culturale - Accanto alla indispensabile unità di tutti i democratici per contrastare questi preoccupanti fenomeni, è necessario sviluppare una intensa e continuativa iniziativa di carattere storico, culturale e ideale per vincere l’indifferenza di tanti nostri concittadini: dobbiamo far conoscere quello che è stato davvero il fascismo e per quale ragione ci siano ben pochi motivi per ricordarlo con nostalgia. La versione di un fascismo buono è falsa: lo dimostrano alcuni dati: 3.000 uccisi dal 1920 al 1925; 16.000 oppositori deferiti al Tribunale speciale, che ha comminato complessivamente 28.000 anni di carcere; 12.000 antifascisti inviati al confino; per non parlare delle leggi antisemite del 1938 con la partecipazione attiva dei repubblichini nella delazione e nella consegna ai tedeschi di nostri concittadini. A tutto ciò si devono aggiungere le drammatiche conseguenze provocate dalla Seconda Guerra Mondiale con la serie infinita di lutti, sofferenze e tragedie inflitte alla popolazione.

La Costituzione Repubblicana: punto di riferimento imprescindibile - Nostro imprescindibile punto di riferimento deve essere la nostra Costituzione Repubblicana che, in tutto il suo spirito, nei suoi valori, nel suo complessivo sistema, contrasta con ogni forma di autoritarismo, di populismo, di intolleranza, e dunque con ogni tipo di fascismo, comunque si atteggi e di qualunque camicia si rivesta.
E’ mia profonda convinzione che non ci si debba limitare al fascismo in camicia nera, ma che sia necessario estendere la nostra azione a tutto ciò che sa di limitazione della libertà, di contestazione dei principi di fondo della nostra Costituzione, di disprezzo delle regole. Ciò che conta è tenere sempre presente la storia e ricordarci che essa ci insegna che i pericoli per la democrazia possono assumere aspetti multiformi e non debbono mai essere sottovalutati. Quando si osa proporre di modificare interi articoli della Carta Costituzionale, come l’articolo 1 o il 41, vuol dire che siamo già oltre il limite della tollerabilità ed è indispensabile reagire con forza e con fermezza.

La Loggia dei Mercanti - Restituire dignità e decoro alla Loggia dei Mercanti, sotto la quale sorge il sacrario dei Caduti per la Libertà, come abbiamo richiesto nell’incontro con il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, e rendere la Loggia un luogo della Memoria viva della nostra città, significa fare un importante passo avanti nella direzione di quella battaglia culturale cui prima accennavo. Qui sorgono il palazzo dei Giureconsulti e il Palazzo della Ragione, eretto nel 1233 e rimasto sede del Comune fino al 1770. Con il Castello, e Palazzo Marino, la Loggia costituisce il segno dei tre poteri civili di Milano che affermano la continuità della storia della nostra città, della sua tradizione civica, del suo essere luogo di emancipazione e progresso.

Milano è la città delle Cinque Giornate - E’ a Milano che si registra l’ingresso dei Socialisti a Palazzo Marino a seguito delle elezioni amministrative del 1889, è a Milano che avviene la prima solenne celebrazione del Primo Maggio nel 1890 e che viene costituita, sotto gli auspici del Comune, la prima Camera del Lavoro italiana, nel 1891 (di cui ricorre quest’anno il 120° anniversario della sua costituzione).
Ecco perché vogliamo rendere la Loggia dei Mercanti non solo luogo della memoria viva di Milano, ma anche della cultura, della storia della nostra città, nella consapevolezza che la conoscenza storica e culturale delle gloriose vicende cittadine possa costituire il miglior antidoto contro pericolosi richiami di natura eversiva e antidemocratica. La memoria, legata alla storia e alla iniziativa culturale sono la risposta più valida ed efficace che possiamo dare al preoccupante manifestarsi e rinnovarsi dei movimenti neofascisti e neonazisti a Milano.

Roberto Cenati

venerdì 28 ottobre 2011

NON PENALIZZARE I PIU' DEBOLI

Questo il testo del messaggio che il presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia, ha inviato a Carla Cantone, segretaria generale dello Spi Cgil in occasione della manifestazione che si svolgerà venerdì 28 ottobre, a Roma.

Carissima Carla,
per motivi di varia natura non posso essere presente a questa bella e grande manifestazione.
L’ANPI è con voi nel denunciare una manovra del Governo che - in profondo contrasto col presidio dei diritti e con la loro promozione, come dettato dalla nostra Carta Costituzionale - penalizza i più deboli, stabilendo come priorità pesanti e gravi interventi sulle pensioni.

E’ l’ora della responsabilità, dell’unità delle forze democratiche e antifasciste, di un rinnovato patto costituzionale che faccia fronte ad una situazione che sta seriamente mettendo a rischio il futuro civile e sociale del Paese, la sua tenuta democratica. Con questo auspicio, e ringraziandoti nuovamente per l’affettuoso invito, giunga a te e a questa “piazza dei diritti” il saluto dell’ANPI.
Il Presidente Nazionale ANPI
Carlo Smuraglia

giovedì 27 ottobre 2011

TRE IMPORTANTI INIZIATIVE A MONZA

150 anni della nostra Storia: GLI ALLEATI, LA RESISTENZA E LA LIBERAZIONE

giovedì 27 ottobre ore 21 - Saletta Reale Stazione di Monza.

proiezione filmato Istituto Luce

Intervengono:

Roberto Guidi presidente Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Monza

Rosella Stucchi presidente Associazione Nazionale Partigiani d'Italia di Monza


UN LIBRO RITROVATO

Monza, 1° novembre Sala Maddalena (via Santa Maddalena 7) - ore 21.00

Il saggio “plotone di esecuzione” di Enzo Forcella e Alberto Monticone: la rivolta dei soldati della Grande Guerra documentata attraverso le sentenze delle condanne a morte. Relatore Andrea Saccoman (Università degli Studi di Milano - Bicocca).

A cura di ANPI e ANED


Presentazione del libro “FASCISTI A MILANO” con l'autore SAVERIO FERRARI

ASSEMBLEA PUBBLICA DI PRESENTAZIONE DEL LIBRO “FASCISTI A MILANO” CON L’AUTORE SAVERIO FERRARI, DIRETTORE DELL’OSSERVATORIO DEMOCRATICO SULLE NUOVE DESTRE

VENERDì 4 NOVEMBRE 2011 ORE 20:30
SALA VILLA – CIRCOLO CATTANEO VIA VITTORIO VENETO 1 – MONZA
Organizzano:
COMITATO UNITARIO ANTIFASCISTA DI MONZA
ANPI SEZ. GIANNI CITTERIO - MONZA

FASCISTI A MILANO
da Ordine nuovo a Cuore nero

Il libro, di taglio giornalistico, prende le mosse dall’assassinio, rimasto ancora oscuro, del giovane neofascista Alessandro Alvarez, nei pressi di Milano, nel marzo 2000. In quella vicenda, a cavallo tra estremismo e malavita, furono indagati una serie di personaggi del terrorismo nero. Da qui l’avvio, grazie al supporto di una ricca documentazione giudiziaria, di un viaggio nell’estrema destra milanese, riannodando storie e figure del passato, dalla "banda Cavallini" dei primi anni Ottanta al reclutamento di mercenari per le guerre d’Africa, all'accoltellamento di un consigliere comunale nel 1997, fino agli anni più recenti, segnati dall'espandersi del fenomeno naziskin, dall'infiltrazione nelle curve, ma anche da episodi inquietanti quali l'organizzazione di un attentato a un magistrato antimafia. In questo percorso, fino al neofascismo milanese odierno, si evidenziano i legami politici e personali che continuano a collegare il mondo dell’estrema destra con la Destra istituzionale. L’iniziativa di presentare questo libro a Monza è stata determinata anche dal fatto che proprio a Monza, da tempo, il neofascismo ha ripreso a muovere i suoi lugubri passi, spalleggiato da Lega Nord e PDL: intitolazione di un giardino pubblico a Sergio Ramelli e l’apertura di una sede a Monza dei nazisti di lealtà-azione. Questo gruppo della galassia neo nazista è inserito in un contesto più generale che questa opera racconta e spiega.


CIAO UMBERTO



IL 25 Ottobre è deceduto il caro amico e vice presidente Anpi di Cesano Maderno, RATTI UMBERTO.

I funerali si sono svolti mercoledì presso la chiesa parrocchiale S. Stefano di Cesano Maderno.

Umberto Ratti, nato il 20/9/1920, è stato Caporal Maggiore durante la seconda guerra mondiale sul fronte croato; fu deportato in Austria nel campo di Mauthausen ed in seguito trasferito in Germania nelle miniere di carbone di Essen.
Dal 1946 era iscritto all’ANPI di Cesano Maderno e ricopriva la carica di Presidente Onorario.

CRISI, I VIDEO DELL'INIZIATIVA ORGANIZZATA DALL'ANPI DI BOVISIO MASCIAGO

Venerdì 21 ottobre. L'Anpi di Bovisio Masciago ha organizzato un'interessantissima e utilissima iniziativa per comprendere la crisi che sta attanagliando l'Italia e non solo.
Vi proponiamo i video della serata. Consigliamo vivamente la visione e l'ascolto!

















sabato 22 ottobre 2011

BARONA, FUORI I FASCISTI DAL MIO QUARTIERE

IV NOVEMBRE A MONZA


NO A LEGGI ECCEZIONALI PER REPRIMERE LA VIOLENZA

"Il Comitato Nazionale dell'ANPI, a fronte dei gravissimi fatti accaduti sabato scorso a Roma, nell'esprimere la più sentita solidarietà a tutti coloro - e in particolare ai giovani - a cui è stato impedito di esercitare liberamente e pacificamente un diritto costituzionale, tanto più rilevante in quanto contemporaneamente veniva esercitato in tutto il mondo (e senza incidenti), ed a tutti coloro che hanno subito danni dalla violenza di un gruppo di estremisti reazionari;

condanna, nel modo più fermo, il comportamento di coloro che sono scesi in campo solo per praticare la violenza ed impedire una civile manifestazione di protesta, producendo danni gravissimi a persone e cose;

ribadisce che è compito dello Stato garantire la libertà di manifestazione del pensiero e la libertà di riunione, per cui non ha senso rispondere ad un atto di odiosa violenza con divieti che, prima ed invece di colpire i violenti, finiscono per limitare i diritti dei cittadini, al di là e al di fuori della Carta Costituzionale;

depreca che una incomprensibile gestione dell'ordine pubblico non solo non sia riuscita a prevenire quanto accaduto ma addirittura abbia esposto la città di Roma, i manifestanti pacifici (che peraltro non hanno potuto svolgere la loro manifestazione) e gli stessi agenti di polizia e carabinieri a subire violenze ed attacchi, non essendo preparati e attrezzati adeguatamente per respingerli;

si oppone fermamente ad ogni ipotesi di interventi polizieschi ed autoritari sulla scia delle emozioni suscitate dalla sciagurata giornata di Roma; non è con leggi eccezionali che si reprime la violenza, ma applicando rigorosamente la normativa vigente e prevenendo ogni tentativo di violenza;

esprime seria preoccupazione per i rigurgiti di autoritarismo e di fascismo che si affacciano continuamente, in varie forme, nel nostro Paese approfittando di un clima ritenuto favorevole e della disgregazione della vita politica e istituzionale del nostro Paese;

si appella alla coscienza civile ed alla sensibilità di tutti i cittadini perché rispondano alla violenza con le armi della democrazia, vale a dire con l'esercizio dei fondamentali diritti civili e politici, la partecipazione, la manifestazione convinta di una decisa volontà di svolta e di cambiamento, verso un sistema politico e istituzionale rispondente finalmente ai principi contenuti nella Costituzione;

ribadisce che solo l'unità di tutte le forze democratiche può salvare il nostro Paese dal degrado civile, sociale e politico in cui è precipitato e che ormai è divenuto intollerabile per ogni cittadino consapevole dei diritti inalienabili e degli stessi fondamenti della democrazia".

giovedì 13 ottobre 2011

BOVISIO, E' MANCATA LA PARTIGIANA ZARA

Ci ha lasciato ieri sera verso le 23.30. Per uno strano caso del destino, probabilmente, , ieri pomeriggio noi siamo stati gli ultimi a vederla, aldilà della famiglia. Eravamo andati a trovarla, Luciano ed io, perchè Anita, la figlia, ci aveva avvertito che le condizioni di salute di Argentina stavano peggiorando moltissimo. Non parlava più. Non si muoveva più. E la signora che badava a lei si è stupita quando, mentre le raccontavamo della scelta partigiana di Argentina, lei ha mosso la bocca, non succedeva da tanto, come per farci intendere che c'era e che aveva capito che eravamo lì.
Argentina De Bastiani, nata il 4 novembre 1927,a Cesio Maggiore (BL) a 16 anni decide, dopo che i tedeschi hanno invaso Feltre, di fare la staffetta partigiana. Nome di battaglia Zara. Catturata il 1° novembre 1944 , viene deportata nel lager di Bolzano, dal quale, dopo avere subito umiliazioni, pestaggi che la segneranno per tutta la vita e mineranno la sua salute, riesce a fuggire.
Torna a casa. Nel 1954 si trasferisce a Bovisio Masciago per lavorare. inizialmente non racconta la sua storia a nessuno, nemmeno alla figlia. Ma poi la chiamano da Roma per una testimonianza. Allora la sua storia partigiana diviene cosa nota e lei incontra anche gli studenti di Bovisio Masciago per raccontargliela. Il suo incontro con noi avviene nel 2009. E' stata la prima partigiana iscritta alla nostra sezione.
Nel 2010, anche se lei non è già più in buone condizioni di salute, il Congresso di sezione decide all'unanimità di eleggerla presidente onorario, quale piccolo riconoscimento e ringraziamento per quello che ha fatto per la libertà del suo paese e di tutti noi.
Che la terra ti sia lieve, Zara. Noi ti vogliamo un bene infinito.

I funerali si terranno sabato mattina alle 13.45 alla parrocchia di S.Pancrazio
L'A.N.P.I. , d'accordo con la famiglia, sarà presente con la bandiera.
Tutti/gli/le amici/che e compagni/e saranno i benvenuti a renderle omaggio

Anpi Bovisio Masciago

martedì 11 ottobre 2011

SMURAGLIA, RICUCIRE L'ITALIA

"In Piazza, perché indignarsi non basta più" Il Presidente ANPI "L'alternativa a questo governo c'è già, ma mi preoccupo quando vedo le opposizioni dividersi".
Noi non siamo l'antipolitica, non ci interessa esserlo, perché è la politica, da sempre, il tessuto connettivo della società e della democrazia. La buona politica, ovviamente». Che cosa intende per buona politica? «Intendo quella che mira all'interesse di tutti, fatta di dignità e onore, volta a costruire. Superando gli inevitabili divisioni e conflitti non con compromessi di comodo, ma con una visione del bene comune che porti alla ricerca di punti di convergenza. È un po' quello che accadde con la Costituzione: io non sono affatto d'accordo con quanti ritengono sia stata il frutto di compromessi, credo piuttosto siano stati identificati valori da tutti condivisibili. Il valore del lavoro, il valore della persona». Carlo Smuraglia, avvocato, docente, senatore per i Democratici di sinistra, e oggi presidente dell'Anpi, ha appena finito di parlare dal palco allestito all'Arco della Pace di Milano per la manifestazione di Libertà&Giustizia «Ricucire l'Italia». «Io giro tutto il Paese», dice, «e quello che vedo è un'enorme domanda di un futuro che poggi sulla consapevolezza della memoria. Ma bisogna fare presto. Indignarsi non basta più, e nemmeno resistere». Come si sana la frattura tra cittadini e politica? «Il male di oggi è che molti cittadini dicono tanto sono tutti uguali . In realtà una via alternativa c'è, indicarla è uno dei compiti della buona politica, appunto. Che si deve tradurre in comportamenti chiaramente percepibili dai cittadini, deve dare un'immagine di coerenza, di ricerca di soluzioni accettabili, al di là dei singoli interessi. Anche su questa scandalosa legge elettorale, per esempio. Lo spettacolo delle divisioni delle opposizioni deve finire, non perchè la discussione venga nascosta, ma perchè sia funzionale alla ricerca di punti comuni. Questo vale per l'oggi come per il domani. Una volta che riusciremo ad uscire dalla situazione in cui ci troviamo, una volta che Berlusconi non sarà più presidente del Consiglio, forse in pochi mesi alcune leggi ingiuste verranno abrogate, alcune distorsioni raddrizzate, ma per ricostruire davvero un patrimonio culturale, fatto di etica, rispetto, che restituisca al lavoro il posto che gli spetta, ci vorrà molto più tempo. E tutto questo lo chiediamo alla buona politica». Dal 13 febbraio al Palasharp ad oggi le manifestazioni contro questo governo e questo modo di fare politica si sono moltiplicate, ma Berlusconi è ancora lì. «Non possiamo aspettare un 25 luglio che non sappiamo se ci sarà, non possiamo aspettare che Berlusconi se ne vada da solo o per mano di chi non ci può dare garanzie per il futuro. Dobbiamo pensare a concludere questa situazione e a pensare a cosa faremo dopo, dobbiamo farlo tutti insieme. C'è un filo rosso che lega il 13 febbraio alla partecipazione ai referendum e alle amministrative, agli scioperi della Cgil, fino ad arrivare alla manifestazione di oggi. È fondamentale la ricerca di un collante, non possiamo considerare ognuno di questi un momento bello, ma isolato. Bisogna essere convinti che il momento del cambiamento è molto vicino, non è il sogno di un futuro lontano. E ci vuole anche un pizzico di utopia, fede e slancio nel futuro. Senza un po' di utopia non si può costruire niente».LAURA MATTEUCCI
9 ottobre 2011 Unità

FASCISTI A MILANO



Fascisti a Milano. Da Ordine Nuovo a Cuore nero
Nelle librerie dal 5 ottobre per i tipi di BFS edizioni
Redazione - Osservatorio democratico

Con il taglio dell’inchiesta giornalistica, il lavoro di Ferrari prende le mosse dall’assassinio, rimasto ancora oscuro, del giovane neofascista Alessandro Alvarez nei pressi di Milano, nel marzo 2000. In quella vicenda, a cavallo tra estremismo e malavita, fu anche indagato un ex terrorista nero. Da qui l’avvio, grazie al supporto di una ricca documentazione giudiziaria, di un viaggio nell’estrema destra milanese, riannodando storie e figure del passato: la “banda Cavallini” dei primi anni Ottanta, il reclutamento di mercenari per le guerre d’Africa, l’ accoltellamento di un consigliere comunale nel 1997... Fino agli anni più recenti, segnati dall’espandersi del fenomeno naziskin, dall’ infiltrazione nelle curve, ma anche da episodi inquietanti quali l’ organizzazione di un attentato a un magistrato antimafia. In questo percorso si evidenziano i legami politici e personali che continuano a collegare il mondo della destra radicale con quello della destra istituzionale.

Nelle librerie dal 5 ottobre
prezzo 14 euro

MONZA ANTIFASCISTA C'E'



Non era scontanto che all’appello lanciato dal Comitato Unitario Antifascista di Monza avrebbero risposto così in tanti e non solo monzesi, data la concomitanza della manifestazione di Libertà e Giustizia e di altri presidi antifascisti a Milano. Eppure al presidio di Monza in Piazza San Paolo si sono raccolte oltre 400 firme da portare al Prefetto per chiedere di farsi interprete verso la proprietà per annullare il contratto d’affitto e chiudere la sede dei naziskin di “Lealtà-Azione”.

Come sottolineato da Milena Bracesco, presidente del Comitato Antifascista, Monza non ha deluso le aspettative; ha risposto all’appello e ben tre generazioni di Antifasciste e Antifascisti si sono raccolti in centro a Monza per dire con chiarezza anche al sindaco Mariani e al presidente della Provincia di Monza e Brianza, Allevi, che concedono spazio e agibilità politica ad organizzazioni di chiara ispirazione neofascista e neonazista, che siamo e saremo vigilanti e continueremo la mobilitazione per la chiusura della sede di “Lealtà-Azione”.

Comitato Unitario Antifascista.

Monza, 9 ottobre 2011

lunedì 10 ottobre 2011

PICCOLI NEONAZISTI CRESCONO. ANCHE IN BRIANZA.



Sembrerebbe proprio che accomodarsi sotto l'ombrello del Popolo della libertà paghi. In tutti i sensi. Quantomeno tra Milano e la Brianza. È ciò che sta avvenendo per la sezione italiana degli Hammer, una sorta di network neonazista presente in diversi paesi europei, tra gli altri in Inghilterra, Spagna, Francia, Olanda e Svizzera, originato da fuoriusciti dal Ku Klux Klan del Texas nella seconda metà degli anni Ottanta per imporre la «supremazia della razza bianca». Negli Stati Uniti gli Hammerskin (questa la dizione esatta) sono conosciuti per aver assaltato sinagoghe, compiuto brutali pestaggi e assassinato alcuni giovani di colore. Dopo l’ennesimo accoltellamento di un afroamericano, nel 1999 in California un tribunale penale li definì «una gang di strada».
Ogni «fazione» deve essere composta da almeno sei membri, ma per diventare Hammerskin ed entrare in quella che viene considerata «l’élite dell’élite» del movimento naziskin, è necessario seguire una lunga trafila: essere presentato da uno della setta e sottoporsi a un periodo di prova. Solo alla fine si potrà ricevere l’agognata toppa con i due martelli, nell’immaginario Hammerskin un'arma per abbattere i muri a protezione delle minoranze etniche e religiose, e tatuarsi lo stesso simbolo su una parte visibile del corpo, collo o avambraccio. In Italia la «fazione madre» degli Hammerskin è da sempre quella milanese. Una cinquantina i militanti, compresi gli aderenti ad Ambrosiana skinheads e a Brianza skin, loro affiliati. L’importanza della gang milanese è stata di recente confermata, il 29 maggio 2010, quando a Cinisello Balsamo si tennero le celebrazioni per il ventesimo anniversario della costituzione della loro rete europea. Sotto un tendone nero, vicino allo svincolo dell'autostrada, si radunarono oltre 400 teste rasate provenienti da diversi paesi.

Favori e coperture
Ora, dopo anni di vicissitudini, causa arresti e condanne per svariati episodi di violenza che avevano visto protagonisti diversi Hammer, la scelta di collocarsi nell'orbita del Pdl. Da qui, in successione, una serie di favori e protezioni. Prima la riapertura, in una ex carrozzeria, nell'ottobre 2008, dopo due anni di inattività, della cosiddetta Skinhouse, alla periferia di Bollate, poi, nel settembre 2010, dietro il paravento della pseudo associazione culturale Lealtà azione, ma soprattutto grazie all'interessamento del vice coordinatore cittadino del Pdl Marco Osnato, nonché dirigente dell'Aler (Azienda lombarda per l'edilizia residenziale), l'inaugurazione di una nuova sede per «contrastare l’invasione di immigrati e zingari», in viale Brianza a poche centinaia di metri sia dalla stazione Centrale sia da piazzale Loreto. A firmare il contratto Norberto Scordo già condannato insieme ai due fratelli Todisco, Alessandro e Franco, per aver aggredito a martellate nel 1992 due giovani, un ragazzo e una ragazza di 18 anni, usciti dal Centro sociale Leoncavallo, nel 2001 a cinque mesi per istigazione all’odio razziale (gli fu anche sequestrata un’agenda su cui aveva scritto «Io sono neonazista e me ne vanto», «Ebrei al rogo e negri di contorno») e a sei mesi per direttissima, nel luglio 2008, per un'aggressione alle colonne di San Lorenzo ai danni di alcuni punkabbestia. La prima conferenza tenutasi in viale Brianza, il 3 novembre successivo, fu dedicata alla figura dell’ex generale delle Waffen-SS Leon Degrelle. Surreali, in questo contesto, le dichiarazioni di alcuni loro esponenti: «Noi non siamo assolutamente nazisti e nessuno di noi ha mai avuto denunce per aggressioni».

L'ossessione dei lupi
Solo pochi giorni fa, il 22 settembre, è stata invece la volta di Monza, dove in pieno centro, in via Dante, (a pochi metri dalla sede della Cisl), è stato aperto un altro spazio con vetrina sulla via. Nuovamente sotto le insegne di Lealtà azione, con tanto di gladio nel simbolo. Il sito internet, tra una citazione del poeta antisemita Ezra Pound e del fondatore della Guardia di ferro rumena Cornelius Codreanu, si collega sia alle edizioni Ritter (la principale casa editrice in Italia di pubblicazioni naziste) sia all'associazione Militia di Como (promotrice nel gennaio scorso di un incontro con Stefano Delle Chiaie). A presenziare in pochi, ma molti i messaggi dal Pdl, tra loro la consigliera provinciale Roberta Capostosti. D'altro canto a un'iniziativa del maggio scorso erano già intervenuti il senatore Alfredo Mantica e l'onorevole Carlo Fidanza insieme all'assessore allo Sport e eventi del comune di Monza, l'ex An Andrea Arbizzoni.
Non dimentichiamo neanche che nelle ultime elezioni comunali di Milano, gli Hammer sostennero ufficialmente nella lista del Pdl il segretario cittadino di Azione giovani, Antonluca Romano, poi non eletto. «I lupi sono arrivati», questo era il titolo della locandina pensata per l'inaugurazione. Sarà un caso, ma l'idea dell'“uomo lupo” rimanda all'organizzazione del “lupo mannaro” (Werwolf), costituita sul finire della seconda guerra mondiale dalle SS e animata dai giovani della Hilterjugend per condurre azioni di sabotaggio e guerriglia nei territori occupati dagli Alleati. Un piccolo tragico mito tutto interno all'immaginario di estrema destra.
Ma la piccola rete degli Hammer non ha solo aperto sedi, ha anche tentato in questi ultimi mesi di allargare il proprio raggio d'azione sfruttando come sempre i buoni uffici di ex esponenti di Alleanza nazionale: nel marzo scorso una conferenza prevista nella sala consiliare di Magenta, con il vice sindaco del Pdl, è stata annullata solo all'ultimo momento a causa delle proteste dell'Anpi e dei partiti antifascisti. In giugno si è tenuto un raduno in Valchiavenna con l'intervento musicale di Skoll, un cantautore il cui nome d’arte, per sua stessa ammissione, si ispirerebbe a un «lupo feroce» della mitologia germanica, dedito «alla violenta cancellazione della vita sulla terra azzannando il pianeta e riempiendo l’universo di spruzzi di sangue». Davvero un'ossessione, quella dei lupi.

tratto da ossservatoriodemocratico.org



MANGANELLATE AGLI ANTIFASCISTI DELLA BARONA



Milano, 8 ottobre 2011 - Ci sono stati momenti di tensione al presidio, organizzato da Anpi e Cgil in piazza Miani nel quartiere Barona di Milano, indetto per protestare contro l'apertura di una sede della Fiamma Tricolore in via Tosi, a poca distanza dal luogo della manifestazione.

Gruppi antifascisti e forze dell'ordine sono entrati in contatto quando alcuni partecipanti al presidio hanno deciso di muoversi in corteo (un centinaio di persone). Dopo una lunga trattativa, al rifiuto di concedere il permesso di muoversi, alcuni manifestanti hanno comunque provato a partire. A quel punto sono avvenute due-tre brevi schermaglie con le forze dell'ordine sul posto.

I manifestanti antifascisti lamentano due contusi : uno dei due è il consigliere comunale di Sel Luca Gibillini, colpito da un manganello al capo e medicato nel vicino Pronto Soccorso dell'ospedale San Paolo.

A scatenare il confronto tra manifestanti e forze dell'ordine dunque sarebbe stata la richiesta dei primi di potersi muovere dal presidio autorizzato contro l'apertura di una sede della Fiamma Tricolore in zona, in un breve corteo nel quartiere Barona ''stando pero' ad ampia distanza dalla sede della Fiamma Tricolore'', hanno spiegato i manifestanti. A cercare di intavolare una trattativa con le forze dell'ordine a presidio della piazza, affinche' arrivasse il via libera al corteo e' stato il segretario della Camera del Lavoro Onorio Rosati. Al rifiuto della Questura di concedere il permesso, i militanti del vicino centro sociale Zam (che hanno partecipato all'iniziativa organizzata da Anpi e Cgil) avevano deciso di fare ritorno nel loro spazio occupato proprio in corteo, fatto che ha innescato la reazione delle forze dell'ordine.

Poco lontano, tra eco di canzonette del Ventennio e sventolio di bandiere di partito o con la croce celtica, è stata
inaugurata la nuova sede della Fiamma Tricolore-Destra Sociale. Il locale si trova in uno scantinato in via Tosi, nel quartiere popolare della Barona. In una trentina si sono presentati per ascoltare l'intervento del segretario nazionale Luca Romagnoli e del proprietario dello spazio, nonche' segretario provinciale del partito, l'avvocato Gabriele Leccisi. Il figlio di Domenico, che fu deputato Msi e autore del trafugamento della salma di Mussolini, ha annunciato ''la resurrezione a Milano della vera Fiamma Tricolore che segna la continuita' con la Repubblica sociale''. Per Leccisi la crisi economica aiutera' i militanti a ''riconquistare le posizioni perse. Andremo in tutti i quartieri della citta'''...

Nella sede, uno stanzone senza finestre, ma con bancone bar, le librerie stracolme dei piu' diversi volumi, tavoli e sedie, non mancano bandiere e gadget che rimandano al Fascismo. Dalle bandiere con aquila e fascio agli stickers con scritte come 'Boia chi molla', 'Me ne frego', 'Credere obbedire combattere' scritto sotto il volto del Duce e una t-shirt 'L'Italia agli italiani"

tratto da Il Giorno

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Si consiglia la visione del video pubblicato nel link de Il Fatto Quotidiano.

http://anpibarona.blogspot.com/2011/10/barona-presidio-antifascista-rassegna.html







venerdì 7 ottobre 2011

PRESIDIO ANTIFASCISTA A MONZA

Il COMITATO UNITARIO ANTIFASCISTA,
appresa la notizia dell’inaugurazione di una sede a Monza dell’associazione “Lealtà Azione”, ritiene che, dietro presunti “valori” associativi, in realtà si propagandino principi e finalità di impronta neonazisti.
Da tempo a Monza e nella provincia si susseguono fatti che segnalano una forte ripresa di provocazioni di stampo fascista.
Ancora più inquietante è l’apporto e l’incoraggiamento che viene dato a questa associazione dalle istituzioni locali e provinciali.
I massimi responsabili della città e provincia, poco inclini ad indossare la fascia istituzionale nelle ricorrenze dei caduti Partigiani della Resistenza al nazifascismo, le indossano puntualmente nelle date e nelle occasioni di aperta e palese violazione della legge Mancino in adunanze dove vengono esibiti bandiere, magliette e saluti che richiamano alla Repubblica di Salò e al fascismo.
Inoltre i continui richiami alla frammentazione del paese, il comportamento eversivo di alcuni ministri dell’attuale governo, sono il terreno naturale per la cultura xenofoba, razzista e antidemocratica.
Nel ribadire i valori della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza, il C.U.A. sottolinea che la democrazia, la tolleranza, l’accoglienza, l’integrazione, la multietnicità e il rispetto delle diversità sono i valori costituenti della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza e sanciti nella nostra COSTITUZIONE.
Per questo il Comitato Unitario Antifascista invita tutte le forze politiche, sindacali e sociali al

PRESIDIO che si terrà SABATO 8 OTTOBRE DALLE 14 in Piazza S. Paolo a Monza

per ribadire con fermezza l’inopportuna e provocatoria presenza di questa associazione chiedendo la chiusura della loro sede.
Nel contempo riaffermare i valori della Democrazia dell’Antifascismo quali valori fondanti di una comunità solidale e inclusiva.

il COMITATO UNITARIO ANTIFASCISTA MONZA
A.N.P.I. - Sezione "G.Citterio" - Monza

sabato 1 ottobre 2011

RICUCIRE L'ITALIA



Come si ricuce l’Italia? Un filo di decenza ci porta in piazza, sabato 8 ottobre, all’Arco della Pace (piazza Sempione) di Milano, a partire dalle 14 e 30, per reagire all’indignazione. Una grande manifestazione, nel cuore della città, per dare spazio a quanti, ago e filo in mano, vogliono un abito dignitoso per il paese.

Presenta Luisella Costamagna

Sul palco, tra gli altri,

Lirio Abbate, Sandra Bonsanti, Lorenza Carlassare, Roberta De Monticelli, Paul Ginsborg, Paolo Limonta, Valerio Onida, Stefano Pareglio, Simona Peverelli, Giuliano Pisapia, Marco Revelli, Onorio Rosati, Elisabetta Rubini, Michele Serra, Franco Siddi, Carlo Smuraglia, Bruno Tinti, Marco Travaglio, Giuliano Turone, Salvatore Veca, Gustavo Zagrebelsky

Il bisogno di partecipazione e rappresentanza politica deve farsi largo nelle strutture sclerotizzate della politica del nostro Paese.

Libertà e Giustizia, si riconosce nel MANIFESTO firmato da Gustavo ZAGREBELSKY e nato nel corso del seminario di studi a Poppi

“Noi proviamo scandalo per ciò che traspare dalle stanze del governo. Ma non è questo, forse, il peggio. Ci pare anche più gravemente offensivo del comune sentimento del pudore politico un Parlamento che, in maggioranza, continua a sostenerlo, al di là d’ogni dignità personale dei suoi membri che, per “non mollare” – come dicono –, sono disposti ad accecarsi di fronte alla lampante verità dei fatti e, con il voto, a trasformare il vero in falso e il falso in vero, e così non esitano a compromettere nel discredito, oltre a se stessi, anche le istituzioni parlamentari e, con esse, la stessa democrazia”.

Aderiscono alla manifestazione: Anpi Nazionale, Arci Milano, Camera del Lavoro di Milano, Circoli LeG, Comitati X Milano, Le Girandole.

Il Presidente Nazionale dell' ANPI, Carlo Smuraglia, interverrà sabato 8 ottobre a Milano alla manifestazione "Ricucire l'Italia" indetta da Libertà e Giustizia.

La segreteria nazionale dell'Anpi invita tutte le ANPI provinciali a partecipare con loro delegazioni.