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venerdì 7 maggio 2010

" PARTIGIANI INFAMI ". IL GRIDO DEI NEOFASCISTI A ROMA.



ROMA (7 maggio) - «Quelli che ci attaccano sono infami come i loro nonni partigiani, il nostro cammino sarà la loro distruzione». Sono le parole di Francesco Polacchi, 24anni, uno tra i leader di Blocco Studentesco, il movimento di destra vicino a Casa Pound che stamattina era in sit-in a Roma, in piazza della Repubblica.

Un evento molto contestato nelle ultime settimane, che ha portato gli antifascisti a organizzare un contropresidio. I centri sociali e gli studenti di sinistra hanno sfilato in piazza Santi Apostoli, davanti alla prefettura, in un centro città blindato per evitare scontri e violenze. Tutto, alla fine, si è svolto senza intoppi, mentre dal palco dell'estrema destra i partigiani venivano insultati e la Liberazione dal nazifascismo veniva definita «una sconfitta militare».

«Giovinezza al potere». In piazza della Repubblica sono venuti da tutta Italia in 1.200 per partecipare a «Giovinezza al potere», la manifestazione organizzata dal Blocco Studentesco, il movimento di destra vicino a Casa Pound. Sulle magliette dei manifestanti, si leggeva «sacerdoti del fascismo» e «nel dubbio mena». Le forze dell'ordine hanno circondato tutta la piazza, dove per quattro ore sono stati esposti tricolori e striscioni come «Il coraggio, l'audacia, la ribellione, giovinezza al potere» e «più sport in scuole e atenei».

L'iniziativa del Blocco studentesco, a pochi giorni dalle elezioni universitarie nazionali del 12 e 13 maggio, aveva provocato diverse reazioni nelle scorse settimane. L'Anpi romano si era opposto parlando di “nuova marcia su Roma” e la questura, temendo scontri con i militanti di sinistra, aveva deciso di limitare il previsto corteo a un sit-in.

In contrapposizione al Blocco studentesco erano due le manifestazioni organizzate oggi a Roma. Davanti alla prefettura in piazza Santi Apostoli sono andate in presidio circa 600 persone. Tra le bandiere di Rifondazione comunista, del Partito comunista dei lavoratori e dei Giovani comunisti hanno sfilato anche gli universitari di Roma Tre, ateneo dove lo scorso 13 aprile nove ragazzi erano rimasti feriti in uno scontro con i giovani di Casa Pound. La piazza era transennata dalla polizia lungo via IV Novembre.

Dalla contromanifestazione accuse al ministro dell'Istruzione. Il volto di Mariastella Gelmini affiancato a un'immagine dei giovani di Casa Pound era su un cartellone che recitava: «Gli unici consulenti che troverai al ministero».

Sempre in mattinata un corteo di un centinaio di studenti è partito dal liceo Virgilio alla volta di Campo de' Fiori: “Fuori i fascisti dalle scuole”, si leggeva su uno striscione.

«La nostra non è una manifestazione nostalgica - ha detto il leader di Casapound, Gianluca Iannone - E' una risposta politica ad un clima di intimidazione. Il termine fascisti del terzo millennio ce lo ha dato la stampa e noi ce lo siamo presi perchè ci diverte».

Polacchi, uno degli uomini di punta del Blocco studentesco, ha definito i partigiani «infami»: «In Italia c'è una damnatio memoriae che ha colpito il fascismo, invece i partigiani non hanno mai dovuto rispondere di tutto quello che hanno compiuto. Basti pensare alla bomba di via Rasella, all'omicidio a sangue freddo di Aldo Resega e alle Foibe». E la Liberazione? «I partigiani la chiamano così, in realtà è una sconfitta militare».

In difesa degli estremisti di destra il consigliere comunale Pdl Ugo Cassone: «La manifestazione si è svolta in un clima di grande partecipazione e grande entusiasmo. Al centro del dibattito sono stati posti i temi della scuola e dell'università, ma anche la questione della gerontocrazia che attanaglia ancora oggi il nostro paese - ha scritto in una nota - La battaglia per superare questo status quo nella gestione del potere, marcia di pari passo con la speranza che finalmente spariscano le vecchie ideologie, in particolare quella comunista».

«Una brutta pagina per la città di Roma». Questa la presa di posizione del Pd del Lazio nelle dichiarazioni del segretario regionale Alessandro Mazzoli: «Questa mattina in piazza della Repubblica sono apparsi slogan esaltanti il fascismo e si sono sentiti cori contro i partigiani, bollati come “infami” in un tripudio di bandiere nere e scritte che inneggiano alla violenza. Una brutta pagina per la città di Roma, che qualche esponente del Pdl ha addirittura celebrato, dimostrando scarso rispetto per i valori sanciti dalla nostra Costituzione».

Disagi per il traffico. Per alcune ore il sit-in di Casapound e Blocco Studentesco e la protesta parallela degli antifascisti hanno causato qualche ingorgo nelle strade vicine a piazza della Repubblica e a piazza Venezia. Chiuso in mattinata anche il tratto di via Napoleone III, all'Esquilino, davanti al palazzo di Casapound.

tratto da il Messaggero.it

COMUNICATO CONGIUNTO ANPI - ANED

Gli Stati Generali del Comune hanno fornito l’occasione per alcune grottesche manifestazioni verbali da parte di un Consigliere ed europarlamentare (Carlo Fidanza), già noto per simili exploit, e forse non solo da parte sua. Si è tentato, cioè, di rimettere in discussione, in una sede peraltro impropria, la decisione della Giunta Comunale, trasfusa anche in una formale delibera, di dare vita ad una “Casa della memoria” stabilendo anche che in essa avrebbero avuto sede l’ANPI, l’Istituto nazionale per la storia del Movimento di Liberazione, l’ANED, l’AIVITER e l’Associazione familiari di vittime della strage di Piazza Fontana, tutte Associazioni ed Enti riconosciuti per il loro impegno per la libertà e la democrazia. Quella decisione, a cui si è giustamente richiamato il Sindaco, è stata più volte confermata anche in comunicati, ed è stata sottoposta all’attenzione del Capo dello Stato, in occasione della sua visita a Milano del 7 dicembre 2009. Non basta però rilevare che è fuori discussione una qualsiasi modifica della decisione; occorre anche sottolineare il significato dell’assurda motivazione addotta per giustificare l’auspicata esclusione dell’ANPI e dell’ANED, sostenendo un presunto collegamento, quanto meno ideologico, tra ANPI e Brigate Rosse. Siamo davvero di fronte alla negazione ed al travisamento della storia, per quanto riguarda l’ANPI, ed all’assoluta mancanza di argomenti, ancorché pretestuosi, per quanto riguarda l’ANED. Bisognerebbe ricordare, ogni tanto, all’On. Fidanza ed ai suoi eventuali seguaci, che se oggi possono dire liberamente certe assurdità, è solo perché approfittano di una libertà che centomila morti hanno conquistato per loro, lasciando come eredità la speranza e il progetto di un futuro migliore. E’ singolare comunque, che certe manifestazioni verbali trovino tanto spazio nella stampa, talora così poco attenta da sottovalutarne la pericolosità e da dedicare all’argomento un titolo (“Il Pdl sfratta i partigiani dalla Casa della memoria”) che davvero non potrebbe essere più inopportuno e lontano dalla realtà.

Il Presidente dell’ANED. Gianfranco Maris
Il Presidente dell’ANPI. Carlo Smuraglia