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venerdì 15 ottobre 2010

RAIMONDO RICCI ALLA FESTA DELL'ANPI BARONA

Qui sotto potete vedere e ascoltare i momenti salienti dell'intervento del presidente nazionale dell'Anpi Raimondo Ricci in occasione dello scorso 10 ottobre alla festa dell'Anpi Barona di Milano.
Dopo l'introduzione del presidente di sezione Ivano Tajetti inizia l'intervista di Pif, noto personaggio del piccolo schermo ( Le Iene ) che, da neotesserato alla nostra associazione incalza con più domande Raimodo Ricci.
Ne è scaturito un dialogo appassionato. Nelle prime due parti Ricci svolge un excursus storico sulla Resistenza e la lotta per la Liberazione.
Nella terza e quarta parte affronta le tematiche politiche più attuali sottolineando l'importanza del ruolo dell'Anpi all'interno della società odierna.

Grazie presidente !
Grazie all'Anpi Barona.








giovedì 14 ottobre 2010

L' ANPI NAZIONALE INTERVIENE SULLA QUESTIONE DI VOGHERA

VERGOGNA A CHIOGGIA !

BASTA CON LE TARGHE REGALO AI CONDANNATI DALLA STORIA

Basta con le targhe regalo ai condannati dalla storia
E' una sorta di stupida rilettura vendicativa della storia. Che ignora la verità, talvolta anche il pudore. Sì, parliamo della triste moda di recuperare qualche protagonista del fascismo, più o meno noto, per tributarne tardivi onori per non si capisce che cosa. Andiamo a memoria, solo per citare i casi che hanno fatto più rumore, nel senso che hanno provocato così tante proteste e sdegno da "conquistarsi" ultimamente un posto tra i titoli dei giornali. Vediamo un po', questa estate a Cremona qualcuno voleva "ricordare " un cantante lirico in camicia nera che tanto per gradire si era pure arruolato tra i feroci repubblichini di Salò. Poi - ed è attualità di queste settimane - viene fuori il caso di Voghera dove la Giunta, ovviamente di centro destra autorizza la deposizione di una targa a ricordo. Di chi? Di sei fascisti che facevano parte della Brigata nera e addirittura della Sicherheits, ossia il battaglione speciale che operava al diretto servizio dei nazisti. Insomma, non proprio candidi giovinetti. Idem - è sempre storia di questi giorni - a Chioggia, dove i soliti nostalgici dopo aver conquistato le poltrone più alte del Comune, hanno pensato bene di qualificarsi regalando una targa a Giorgio Almirante, ossia quel segretario del Msi già tenetente delle Brigate nere, funzionario di alto livello della Repubblica sociale, l'estensore del decreto della prefettura di Grosseto (17 maggio 1944) che semplicemente condannava a morte (esattamente alla fucilazione) chi non si fosse presentato alla chiamata di leva! Non vogliamo farla lunga, anche perchè siamo sicuri che non mancheranno altri nostalgici emuli. Come hanno detto a Voghera si faccia "Per dignità, non per odio". Slogan azzeccatissimo, che peraltro è il nome che i democratici di Voghera hanno dato a un comitato che ha raccolto subito significative adesioni: dall'Anpi nazionale alle Acli, da Cgil, Cisl, Uil al Pd, dalla Federazione della Sinistra al Movimento Cinque stelle fino ad arrivare agli scout dell'Agesci. Condividiamo totalmente. E, sommessamente, consigliamo a sindaci e assessori che vogliono ricordare i "ragazzi" in camicia nera che forse non è il caso di continuare a camminare a testa indietro. La storia ha già dato il suo severo giudizio. Ed è senza appello. A modificarlo non sarà qualche targa-regalo, che - peraltro come gli uomini di mondo sanno - più che a ricordare serve solo a tentare di guadagnare qualche voto. (Mi.Urb.)

sabato 9 ottobre 2010

SUCCEDE A LISSONE...

A SOSTEGNO DELLA MANIFESTAZIONE DELLA FIOM


Il sostegno dell’Anpi alla manifestazione nazionale promossa dalla Fiom a Roma il 16 ottobre. Questo il significato di un messaggio di Raimondo Ricci, presidente nazionale Anpi. Che inizia così: “Compagne e compagni, amiche e amici della FIOM, vi giunga, in occasione della manifestazione nazionale che terrete a Roma il 16 ottobre, il saluto e il sostegno dell’ANPI, che alla vostra mobilitazione intende fraternamente partecipare”.
“Da tempo – si aggiunge – siamo pienamente consapevoli della grave situazione di
sbandamento del nostro Paese, che sempre più contrasta con gli ideali e i principi che hanno ispirato la Lotta di Liberazione nazionale, tramite la quale l’Italia ha sconfitto il fascismo e il nazismo, fino a mutare la propria identità dal totalitarismo alla democrazia”.
“L’instabilità politica e sociale di oggi – spiega il presidente dell’Anpi – si riflette
negativamente sulla vita del nostro popolo, dei lavoratori e in particolare dei
giovani, condannati alla disoccupazione e al precariato, privi di una prospettiva di effettivo recupero di quell’essenza democratica che si impernia sulla tutela del lavoro e sui diritti inalienabili ad esso intrinsecamente legati. Tale situazione è dunque in palese e profondo contrasto con la Costituzione, che tanta importanza ha conferito al lavoro da renderlo fondamento della Repubblica”.
“L’ANPI – aggiunge Raimondo Ricci – intende svolgere una funzione di coscienza critica della democrazia,per sollecitare le forze politiche, sociali, l’associazionismo a costruire una grande, permanente alleanza in difesa dei diritti e della Costituzione che li presidia e promuove. Su queste considerazioni sono fondate la solidarietà e la condivisione dell’ANPI verso le iniziative che la vostra Federazione, interprete autentica dei diritti del lavoro, ha deciso di promuovere e ulteriormente intenderà realizzare”.

Ricordiamo che in data 26 settembre anche l' ANPI provinciale di Monza e Brianza aveva pubblicamente dato il proprio sostegno ai lavoratori che manifesteranno il 16 ottobre.

NO AL PROFESSORE DI TERAMO CHE NEGA L'OLOCAUSTO


No dell’Anpi al “negazionismo” dichiarato dal prof. Moffa mentre teneva un master universitario a Teramo. Per Claudio Ruffini, fiduciario provinciale dell’Anpi di Teramo, le dichiarazioni del docente “sono di assoluta gravità e denotano una trattazione superficiale di un argomento così storicamente complesso”. “L’olocausto – si sottolinea – è una realtà indiscutibile, testimoniata da “oceani” di saggi, scrittori, storici, fino alle testimonianze dirette dei sopravvissuti. Non vi è Stato democratico o istituzione internazionale che si sia mai sognato di negare uno degli accadimenti più tragici della recente storia dell’umanità”.
“Moffa – sottolinea Claudio Ruffini – ha deciso di passare alla storia come tra i pochi che si allineano con le posizioni dell’Iran di Ahmadinejad, di cui tra l’altro nel suo blog dice di essere un estimatore. Negando l’Olocausto si mina invece la democrazia occidentale e si crea un clima di tensione che mette in discussione persino le ragioni stesse della nascita dello Stato di Israele, ovvero l’unico Stato democratico in Medio-Oriente”.
“Credo – aggiunge il fiduciario dell’Anpi – che il prof. Moffa cerchi solo visibilità personale e per il suo Master. Una pubblicità che non fa onore all’Università degli studi di Teramo e ad una Provincia di Teramo insignita dal Presidente Ciampi di una medaglia al valor civile per la resistenza contro i nazifascisti.
“Rivolgo un appello al Rettore e al Senato Accademico – continua – affinché il prof. Moffa si astenga dal creare un caso mediatico danneggiando il prestigio e la storia del nostro ateneo. Non chiediamo assolutamente la sua espulsione, ma soltanto che si attenga alla didattica prevista dal Master sul Medio Oriente. Le sue convinzioni personali, suffragate dal nulla, ledono la dignità umana di chi ha vissuto quella tragedia e contrastano apertamente con il pensiero storico sulla verità dell’ Olocausto che si è largamente affermato nel nostro Paese, nelle Università, nei Licei e negli Istituti italiani”.
Per Costantino Di Sante, storico dell’Anpi Teramo, “le parole del prof. Moffa ci indignano come associazione partigiana perché pronunciate all’interno dell’ateneo di una regione nella quale il fascismo attivò ben quindici campi di internamento. In diverse di queste strutture, oltre ad antifascisti e partigiani, vi furono rinchiusi centinaia di ebrei. Molti di essi furono deportati e sterminati ad Auschwitz. Il prof. Moffa offende la loro memoria e la storia personale di tanti partigiani e patrioti d’Abruzzo che li aiutarono, a rischio della propria vita, a sfuggire alla persecuzione dei nazifascisti”.

mercoledì 6 ottobre 2010

IL CONGRESSO DELL' ANPI DI CESANO MADERNO

LE SEZIONI VERSO IL XV° CONGRESSO NAZIONALE DELL' ANPI

E’ già in rete il Documento politico programmatico per il 15° Congresso Nazionale della nostra Associazione (cliccate sul link sottostante per accedervi).
Esso, unitamente alla relazione al Comitato nazionale del Presidente Nazionale Raimondo Ricci del giugno 2010, costituiscono i due materiali sui quali si svolgerà la discussione sui territori e che dovranno essere sottoposti al voto. La volontà espressa dal Nazionale è quello di promuovere in ogni provincia, un incontro aperto al mondo democratico e antifascista locale (partiti, associazioni, sindacati, personalità, ecc.) nel corso del quale presentare e discutere i documenti preparatori del Congresso in sede locale. Cogliamo l’occasione per informarvi che a breve la Sezione di Carate Brianza comunicherà la data e il luogo dove si svolgerà il suo congresso. A tutti i soci e simpatizzanti l’invito a partecipare a questo momento importante per la nostra Associazione, considerata la preoccupante situazione di quotidiano attacco alla Costituzione e alla democrazia, in cui versa il nostro paese.

http://www.anpi.it/?p=3612

lunedì 4 ottobre 2010

SCONCERTO...

L'ex ufficiale delle Ss Erich Priebke va a fare la spesa, a messa e dal medico: da oltre un anno può lasciare gli arresti domiciliari "per provvedere alle sue indispensabili esigenze di vita, come spiega il suo avvocato Paolo Giachini citando l’articolo 284 del codice di procedura penale.

Così Preibke, 97 anni, "da circa un anno per decisione del tribunale, così come previsto dal nostro codice di procedura penale, ha la possibilità di uscire, ed esce per andare a messa, dal medico, in farmacia. Usufruisce di questa possibilità come tanti altri che ne hanno diritto. E’ ormai da molto tempo che lo fa e le stesse persone del quartiere lo conoscono e alcune gli hanno anche espresso solidarietà", spiega Giachini.

La storia - Ex capitano delle Ss, Priebke fu tra i principali responsabili della pianificazione della strage delle Fosse Ardeatine a Roma, dove furono fucilate 335 persone. La rappresaglia, nell'ordine di 10 italiani per ogni morto tedesco, scaturì dopo l'assalto dei partigiani al comando dei tedeschi in via Rasella, dove furono uccisi 33 tedeschi e due civili. Si tratta di uno degli episodi più cruenti della fase di occupazione di Roma ad opera delle forze tedesche.

La condanna - Nel maggio 1994 il giornalista statunitense Sam Donaldson intervistò Priebke in Argentina. Le autorità italiane inoltrarono la richiesta di estradizione a quelle argentine. Estradato nel novembre 1995, Priebke venne rinchiuso nel carcere militare "Forte Boccea" di Roma. La Procura militare chiese ed ottenne il rinvio a giudizio di Priebke per crimini di guerra. Il primo agosto 1996 il Tribunale militare dichiarò di non doversi procedere ...omissis... essendo il reato estinto per intervenuta prescrizione e ordinò l'immediata scarcerazione dell'imputato. La sentenza non fu mai eseguita per un tumulto immediatamente scoppiato nell'aula giudiziaria, placatosi solo quando arrivarono da parte del governo italiano precise rassicurazioni sul fatto che Priebke non sarebbe stato liberato nonostante la sentenza del Tribunale Militare. La Corte di Cassazione annullò quella sentenza, disponendo così un nuovo processo a carico di Priebke. Egli fu prima condannato a 15 anni, poi ridotti a 10 per motivi di età e di salute; poi, nel 1998, la Corte d'appello militare lo condannò all'ergastolo insieme all'altro ex membro delle Ss Karl Hass. Sentenza confermata dalla Cassazione nello stesso anno. Per via dell'avanzata età, sia a Priebke che ad Hass fu concessa la detenzione domiciliare.

Tratto da libero.it

AGGUATO FASCISTA A GALLARATE


Varese, 2 ott. - Armati di manganello riportante le scritte 'Boia chi molla', 'Dux Mussolini' e l'immagine del Duce, sono entrati al Circolo Ricreativo Juventus situato in via Montenero nel quartiere Sciare' di Gallarate, in provincia di Varese, aggredendo cinque uomini del Bangladeh impegnati in una tranquilla partita a carte. Secondo gli agenti del Commissariato di Polizia gallaratese sarebbe stato un attacco a sfondo razziale e i due gruppetti non si sarebbero mai incontrati prima anche se sul punto sono in corso approfondimenti investigativi. Il brutale episodio e' avvenuto nella serata di ieri, attorno alle 18.30 e stando a quanto riferito oggi, i tre giovani protagonisti del pestaggio avrebbero organizzato una spedizione 'a freddo' solo per "colpire indiscriminatamente degli stranieri" colpendo "il primo che capitava". Uno dei tre aggressori (Renato D.G. 37 anni, estremista di destra, gia' denunciato lo scorso giugno per un'aggressione nei confronti di un nordafricano, dopo la quale si era dichiarato un militante del gruppo di Forza Nuova) e' stato individuato da una pattuglia della 'Volanti' non lontano dal Circolo e sotto il sellino del suo scooter e' stato sequestrato il manganello mentre degli altri due, dei quali si ha solo una sommaria descrizione, per ora non v'e' traccia. Il 37enne ha negato di aver preso parte al pestaggio sostenendo che si trovava da quelle parti solo per caso. Tuttavia, stando al racconto degli aggrediti e di altri testimoni italiani, sarebbe invece entrato nel Circolo dirigendosi senza perdere tempo verso il tavolo dove erano seduti i cinque stranieri insultandoli. Quindi sarebbero comparsi gli altri due e sarebbe cominciato il pestaggio anche con calci e pugni. Tre dei cinque bengalesi sono stati accompagnati all'ospedale di Gallarate per le cure del caso e giudicati guaribili in tre giorni. il 37enne, invece, e' finito in manette con l'accusa di percosse aggravate con l'aggravante dell'odio razziale prevista dalla Legge Mancino. (AGI) Cli/Car

venerdì 1 ottobre 2010

IL "DIARIO DI FOSSOLI" DI POLDO GASPAROTTO

Venerdi 8 ottobre, alle ore 10.00 presso l’aula Magna dell’Istituto Badoni in via Rivolta, a Lecco, presentazione del libro “Diario di Fossoli” di Poldo Gasparotto. Lo stesso giorno alle ore 18.00 presso la Sala Don Ticozzi in via Ongania, sempre a Lecco, in occasione del 65º anniversario della Liberazione, verrá proiettato un filmato dedicato a Poldo Gasparotto , “Medaglia d’oro al Valor Militare”, comandante delle Formazioni lombarde Giustizia Libertá , accademico del CAI , fucilato nel campo di concentramento di Fossoli il 22 giugno 1944. Interverranno: Pierluigi e Giuliano Gasparotto, figli di Poldo; Carla Bianchi, storica;
Ruggero Meles, alpinista scrittore; Alberto Benini, storico dell’alpinismo.

BOLOGNA, NUOVO ATTO DI VANDALISMO SULLA LAPIDE DI PIAZZA UNITA'

Bologna, 29 set. - (Adnkronos) - Imbrattata nuovamente a Bologna la lapide posta in piazza dell'Unita', nel luogo dove il 15 novembre 1944 avvenne la battaglia della Bolognina. Lo rende noto William Michelini, presidente dell'Anpi locale, evidenziando che "sono stati nuovamente colpiti in modo spregevole i combattenti per la liberta' e la loro memoria. E' ben triste constatare che la storia non abbia insegnato il rispetto della Resistenza a coloro i quali, nati ben oltre il 25 aprile del 1945, ora vivono in liberta' e -facendo un uso distorto di tale diritto- vilipendono chi ha dato la propria vita per la liberta' di tutti gli italiani". "E' ancor piu' triste constatare - aggiunge Michelini - che a Bologna esiste, anzi si espande pericolosamente, un ulteriore tipo di imbrattamento della citta', vergognoso e spregevole che ben poco risparmia: nemmeno la pieta' dovuta ai morti". "In poco tempo nella zona Bolognina del Quartiere Navile per ben cinque volte - ricorda - sono state prese di mira le lapidi ed i simboli della lotta al nazifascismo. Questo susseguirsi di atti contro la memoria delle vittime antifasciste, di partigiani, ebrei e carabinieri ci rattrista molto, perche' - conclude - e' il segno che la civilta' del nostro Paese sta velocemente arretrando, senza che dalla societa' civile si alzi un adeguato moto di sdegno e riprovazione".