.
martedì 28 dicembre 2010
DIALOGARE CON GLI STUDENTI
Questo il commento di Luciano Guerzoni, della Segreteria Nazionale ANPI, sul movimento degli studenti che contesta la riforma Gelmini.
Da quando ha preso corpo l’autoritarismo berlusconiano con le sue attitudini classiste e di manomissione della Costituzione e dell’ordine repubblicano, i partigiani e gli antifascisti – innanzitutto quelli che si raccolgono nell’ANPI – con tenacia paziente e risoluta, impegnano se stessi e tutte le forze sociali e politiche democratiche per ridare fiducia e speranza indispensabili a rendere sempre più ampio, unitario, possente e vincente il campo delle forze che si battono per il cambiamento.
Fiducia e speranza sono dunque nostri obiettivi: quelli stessi della “nuova stagione dell’ANPI” che oggi, con il movimento degli studenti contro la “riforma Gelmini”, emergono come frontiere possibili. E avranno il loro peso innanzitutto nell’azione volta a contrastare validamente l’attuazione di un progetto governativo dagli effetti nefasti per l’università pubblica, la ricerca e la cultura, rese così incapaci di essere, come potrebbero, volano di crescita economica, sociale e civile e, oltretutto, tali da essere forieri di un classismo ancora più brutale di quello attuale nell’accesso al sapere della nostra gioventù.
Gli studenti, con la loro lotta determinata ma gioiosa e pacifica, hanno spiazzato la violenza e i violenti poiché consapevoli che lì sta un nemico di cui il potere governativo si giova per isolarli dall’opinione pubblica, ma, non di meno, hanno spiazzato anche il governo: sordo alle loro richieste. Asserragliato nei “palazzi della zona rossa”. Cinico e anche violento con il suo ricorso alla criminalizzazione dei giovani, rivelatore di pulsioni repressive, reazionarie e fasciste.
Nell’incontro con il Presidente della Repubblica e nel dialogo con Susanna Camusso gli studenti hanno evidenziato una disponibilità al confronto con le istituzioni e le forze sociali e politiche. E’ una potenzialità preziosa che si iscrive pienamente nell’alveo della democrazia repubblicana conquistata con la Resistenza e sancita dalla Costituzione.
Cogliere questa disponibilità, farla in valore, è compito della politica, innanzitutto dei partiti e delle forze sociali dell’opposizione antifascista e democratica. Non farlo sarebbe un grave errore assolutamente non giustificato dalla repulsa e dalla diffidenza verso i radicalismi, gli estremismi verbali o la retorica rivoluzionaria, più presenti in un movimento studentesco autonomo, unitario, che semmai sono da contrastare nel merito ma da non confondere con attitudini alla violenza.
Non faranno questo errore i partigiani e gli antifascisti. L’ANPI promuoverà in ogni parte del Paese incontri con gli studenti aprendo i suoi congressi di Sezione e provinciali alla loro voce.
La università pubblica che vogliono è la metafora di un futuro desiderabile per le nuove generazioni: di studio, lavoro e progetti di vita. E a ben vedere coincide con lo stesso desiderabile futuro dell’Italia.
Investire di questa questione cruciale la politica, le istituzioni, i sindacati e le forze sociali e della cultura, è urgente e necessario.
E’ così alla prova, ancora una volta, la democrazia repubblicana, la sua capacità di garantire partecipazione, di assecondare il cambiamento. Al tempo stesso, questa è un’occasione importante per le istituzioni, i partiti e la politica di rigenerarsi e rinnovarsi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento