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venerdì 27 novembre 2009

IL RIENTRO DELLE SPOGLIE DELL' AVIERE CARATESE MARIO LONGONI

Comunicato stampa dell' Anpi di Carate Brianza

L’Anpi di Carate Brianza ritiene doveroso rendere noto alla cittadinanza tutta e alle istituzioni le motivazioni per cui non ritiene opportuno partecipare alle celebrazioni per il rientro delle spoglie dell’aviatore caratese Mario Longoni.
Dopo sessantotto anni dalla morte avvenuta sul fronte di guerra rumeno-russo la salma di Longoni torna nel paese natio. Un atto dovuto soprattutto per i familiari. Siamo fermamente convinti che la morte debba essere rispettata. Tuttavia riteniamo che sia ancor più doveroso rispettare la pace che, sia i caduti sia i familiari, hanno diritto ad avere. Proprio per tal motivo pensiamo che la giornata di celebrazione così come è stata concepita dall’Amministrazione comunale non colga il reale significato del rientro in patria del caduto. L’invito a partecipare giunge dopo che la complessa organizzazione della cerimonia non ha visto il coinvolgimento di altri organismi oltre alla giunta comunale con la collaborazione del generale Raza. Tali iniziative, intrise di retorica patriottica, rischiano addirittura di indirizzare alla cittadinanza ed in particolare alle giovani generazioni un messaggio errato: l’esaltazione della guerra. Una guerra sanguinosa che vide l’Italia fascista schierarsi a fianco della Germania nazista e che condannò a morte centinaia di migliaia di italiani fra cui Longoni.
Anche in questa occasione l’amministrazione comunale ha fatto un uso strumentale della patria e del patriottismo, legandoli a doppio filo all’esaltazione della guerra.
Siamo fortemente dispiaciuti di non poter rendere omaggio al caduto caratese, tuttavia riteniamo indegno della dignità umana l’impiego strumentale del dolore, della morte e delle vite sacrificate in guerra.

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