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mercoledì 28 settembre 2011

ANCORA SOTTO ATTACCO IL 25 APRILE




Non c'è pace per la festa della Liberazione. Dopo aver rischiato di finire sotto la mannaia della manovra economica 1, il 25 aprile finisce nuovamente nel mirino. Il governo ha accolto "come raccomandazione" l'ordine del giorno presentato dal parlamentare bolognese del Pdl, Fabio Garagnani, contenente la proposta di sostituire il 25 aprile con il 18 aprile 1948, giorno delle elezioni politiche vinte dall'allora democrazia Cristiana guidata da Alcide De Gasperi. Una proposta che ha ricevuto subito la netta risposta negativa del presidente dell'Anpi (l'Associazione Nazionale dei partigiani) Carlo Smuraglia: "Una provocazione dell'on. Garagnani e una follia del governo che l'accoglie come raccomandazione. Penso che non se ne farà nulla. Ma se ci provassero troverebbero la ferma opposizione di tanti italiani che li farebbero rapidamente desistere".

Proprio oggi, si legge in una nota, "ho ricevuto dal servizio di controllo parlamentare la conferma scritta dell'accoglimento 'come raccomandazione' da parte del Governo del mio ordine del giorno che, in sede di discussione della manovra finanziaria del 14 settembre, impegnava ed impegna il Governo a sostituire la festività del 25 aprile con il 18 aprile 1948 che, a parere mio, è la vera data fondante ed unificante della democrazia italiana".

Immediata, si diceva, la replica dell'Anpi. Il presidente Smuraglia è
letteralmente allibito: "Questo parlamentare, evidentemente, cerca la provocazione. Mi domando come davanti ai problemi economici gravissimi di questo Paese gli possa essere venuta in mente un'idea così assurda. Il 25 aprile è una festività consolidata nella mente e nel cuore di tanti italiani. Come si può pensare di sostituirla con il ricordo di un'elezione politica vinta da una parte. Non ha nessun senso e nessuno la prenderà in considerazione". Ma Smuraglia ce l'ha anche di più con l'esecutivo che ha accettato di riceverla addirittura come "raccomandazione": "Bastava un minimo di senso per capire che si trattava di una proposta irricevibile, anzi, neppure formulabile. Questa doveva essere la risposta di un governo serio... Invece... Evidentemente sono confusi... Comunque, se a qualcuno venisse l'idea di prendere sul serio questa cosa, l'Anpi fa sapere fin d'ora che ci saranno risposte adeguate, immediate e fermissime".

tratto da La Repubblica

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