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martedì 31 maggio 2011

VITTORIA DI PISAPIA, LE PAROLE DI CARLO SMURAGLIA



C'è un entusiasmo, un'emozione diffusa, a fronte dei dati che ci provengono da tutta Italia, che non è possibile non condividere. Da queste amministrative esce un' indicazione fortissima e chiara, una volontà di cambiamento, che non riguarda solo la gestione delle città e delle provincie in cui si è votato, ma va molto al di là ed esprime un sentimento popolare lungamente atteso e che ora finalmente si manifesta. Ho scritto pochi giorni fa che il degrado e la deriva in cui sta precipitando il nostro Paese, avevano superato ormai il livello di guardia; e sottolineavo il fatto che, a fronte dell'indifferenza e della rassegnazione di molti, stavano emergendo molti segnali di volontà di riscossa. Ecco, oggi, essi si sono manifestati, con una presa di posizione collettiva e popolare che non può non essere raccolta. C'è un forte desiderio di buona amministrazione, di correttezza, di moralità; ma c'è anche una forte volontà di ritorno ai valori di fondo, su cui si basa la nostra convivenza civile ed attorno ai quali è costruita la nostra Costituzione. Ce lo dice il fatto che questo anelito non si esprime solo a Milano o a Napoli, ma anche in tante città, con lo stesso segno e la stessa indicazione politica. C'è una manifestazione che viene dal profondo della società civile, preme nella direzione della politica buona, della pulizia, della democrazia. E questo che ci rende partecipi dell'entusiasmo con cui vengono accolte le notizie trasmesse dalle radio e dalle televisioni, è per questo che si batte l'ANPI, nell'aspirazione ad un Paese, civile, democratico, antifascista, un Paese in cui trionfino il rispetto delle istituzioni, la tolleranza reciproca, l'uguaglianza, i diritti. Un Paese nel quale non ci sia posto per il disprezzo delle regole, per il razzismo, per la sopraffazione e nel quale davvero la legalità, il lavoro e la dignità costituiscano il fondamento della Repubblica. Tutto questo ci dicono i risultati di oggi, che spero vengano colti da tutti nella loro interezza e nei loro più profondi significati. E' chiaro che non possiamo fermarci su questo successo della ragione e della democrazia; dobbiamo impegnarci tutti perché il Paese assuma un volto nuovo, corrisponda alle attese, ai sogni, alle speranze di chi ha combattuto per la libertà, spesso sacrificando la propria vita. Insomma, non fermiamoci qui, sugli allori; ma andiamo avanti, difendiamo ed attuiamo la Costituzione, ridiamo il loro posto ai valori, ai princìpi che davvero devono regolare la vita di un Paese democratico e civile.

Carlo Smuraglia, Presidente nazionale Anpi

Qui sotto la piazza canta Bella ciao quando Smuraglia sale sul palco

IL PDL CI RIPROVA, I REPUBBLICHINI COME I PARTIGIANI. ENNESIMA PROPOSTA VERGOGNOSA!

Le Associazioni degli ex combattenti della Repubblica sociale di Salò potrebbero avere lo stesso riconoscimento dell'Anpi e delle altre associazioni ex combattentistiche, ricevendo anche contributi statali: l'apertura è prevista da una proposta di legge del Pdl al voto della commissione Difesa della Camera. Ma è scontro con le opposizioni.

La proposta di legge, di cui Gregorio Fontana è il primo firmatario, nasce dalla volontà di dotare le associazioni ex combattentistiche di una personalità giuridica, visto che tra l'altro ricevono dei fondi dal ministero della Difesa (tra il 2009 e il 2011 hanno ricevuto 1,5 milioni annui complessivamente). Il provvedimento stabilisce i requisiti perché queste associazioni ricevano il riconoscimento di Associazioni di interesse delle Forze Armate: tra i requisiti ci deve essere la loro apoliticità e che i loro statuti rispettino i principi di democrazia interna. I problemi cominciano perché la proposta assegna al Ministero un compito di vigilanza non solo sulla legittimità dei loro statuti, ma sulle attività stesse delle associazioni. E qui il centrosinistra vi ha visto la volontà di sottoporre a controllo l'Anpi, cioe' l'Associazione nazionale partigiani.

Ma l'elemento deflagrante è l'apertura al riconoscimento delle associazioni dei combattenti di Salò. Il testo infatti prevede che possano essere riconosciute dal ministero tutte le associazioni di ex ''belligeranti'', senza limitazioni di sorta.
Immediata la replica preoccupata dell'Anpi per bocca del presidente Carlo Smuraglia: "L'Anpi ha manifestato più volte netta e ferma opposizione a un'operazione del genere inammissibile sotto ogni profilo, storico e politico". "Continueremo ad opporci con ogni mezzo - prosegue Smuraglia - , anche chiamando alla mobilitazione iscritti e cittadini contro manovre di questo tipo che negano la storia e la realtà".

Il braccio di ferro in Parlamento si è protratto nelle scorse sedute della Commissione Difesa, dopo che gli emendamenti delle opposizioni che correggevano questi elementi sono stati tutti bocciati. Per bloccare l'iter il Pd ha presentato oggi una propria proposta, a prima firma Antonello Giacomelli, che è stato abbinato al testo Fontana. Questa proposta di legge prevede il riconoscimento solo per le associazioni di quanti sono stati ''legittimamente belligeranti'', il che escluderebbe i reduci della Repubblica sociale; in secondo luogo la vigilanza del Ministero non è sulle attività, ma unicamente sullo statuto delle Associazioni; infine le Associazioni sono sotto l'Alto patronato della Presidenza della Repubblica, per ''sottrarle alla maggioranza di turno''. ''Capisco che qualcuno possa dire - commenta Giacomelli - che l'omissione della dicitura 'legittimamente belligeranti' sia solo una dimenticanza, ma ultimamente queste coincidenza si moltiplicano: solo poche settimane fa era stata presentata proprio dal Pdl una proposta che abrogava il divieto di ricostituire il Partito fascista, ed oggi si strizza l'occhiolino ai reduci di Salò. Alla vigilia del 2 giugno è meglio mettere dei punti fermi''. "In una giornata come questa mancava la proposta di dare soldi ai reduci di Salò. Veramente qui dentro c'è chi lavora per il re di Prussia" è stato il commento del parlamentare del Pdl Franco De Luca, vicino alle posizioni del ministro Rotondi.

tratto da repubblica.it

La risposta dell'ANPI:

Immediata la replica preoccupata dell'Anpi per bocca del presidente Carlo Smuraglia: "L'Anpi ha manifestato più volte netta e ferma opposizione a un'operazione del genere inammissibile sotto ogni profilo, storico e politico". "Continueremo ad opporci con ogni mezzo - prosegue Smuraglia - , anche chiamando alla mobilitazione iscritti e cittadini contro manovre di questo tipo che negano la storia e la realtà"

TESSERA AD HONOREM AL PRESIDENTE NAPOLITANO

La sezione ANPI AME Agnoletti, dal 12 maggio, ha tra i suoi iscritti il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Questa la motivazione: "Al Presidente della Repubblica, per l'impegno profuso ogni giorno nella difesa dei principi
costituzionali e nella rappresentanza dell'unità nazionale, nata da risorgimento e salvata dalla Resistenza. Mirabile esempio di abnegazione".

La consegna è avvenuta grazie al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che ha materialmente consegnato la tessera ad honorem durante il pranzo con il prefetto della Provincia di Firenze, Paolo Padoin.

Al mattino il Presidente ha risposto, nel Salone de' 500, alle domande poste dagli studenti della facoltà di Scienze Politiche e Sociologia "Cesare Alfieri" dell'Università