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venerdì 10 giugno 2011

BUFFON E PIAZZALE LORETO

Lettera a Repubblica.

Gentile dr Augias,
mi riferisco all’infelice frase del portiere della nazionale “Siamo sempre l’Italia di piazzale Loreto, basta un nome in prima pagina e tutto viene infangato, quando il fatto per ora non è chiaro”.
L’affermazione rispecchia l’infimo livello della cultura media dei nostri calciatori: all’ignorante Buffon (in senso letterale e non per offendere) vorrei ricordare che “l’Italia di piazzale Loreto” era indignata per essere stata trascinata con l’inganno nella catastrofe totale della 2GM dal dittatore liberticida e omicida degli oppositori. A parte i 60 milioni di morti della guerra mondiale, la decisione di Mussolini provoca oltre 300 mila morti italiani tra i militari e circa altrettanti tra i civili; senza contare che, creando la repubblica di Salò, il dittatore trascina poi l’Italia in un conflitto per la liberazione del Paese -che è anche guerra civile- e costa altri 230 mila morti circa. In piazzale Loreto c’è la rabbia e l’ira del popolo ingannato dal tiranno che l’aveva trascinato in una guerra, immaginata breve e vittoriosa per i nazisti, cui egli aveva voluto partecipare “per gettare qualche migliaio di morti sul tavolo della pace”, che immaginava nazista e imminente, per trarre il massimo profitto con il minimo costo. Ed è grave che Buffon lo ignori, pur essendo in buona compagnia: milioni di italiano sono nelle sue stesse condizioni!
Per il conflitto mondiale di dimensioni mai viste prima, Mussolini era ricercato dagli Alleati come “criminale di guerra” (art. 29 del trattato di armistizio di Cassibile) e l’intenzione era di processarlo e condannarlo a morte; ma arrivò prima il CLN-AI tanto che Churchill commentò cinicamente: “Ci hanno risparmiato il lavoro sporco”.
Vorrei infine ricordare a Buffon -e a chi cita spesso piazzale Loreto, quasi sempre a sproposito- che quello dovrebbe essere un luogo sacro: lì c’è il dolore dei famigliari dei partigiani che furono assassinati e vilipesi dai fascisti nove mesi prima per reati di opinione (non pensavano fascista!) e che, con gli scioperi del marzo ’44, avevano difeso gli impianti industriali dal trasferimento in Germania (sarebbe più esatto dire FURTO).
Io, poi, che rappresento i famigliari dei quindici partigiani fucilati senza processo, non dimentico che lo stesso dolore è da riconoscere ai famigliari di coloro che saranno esibiti e maltrattati lì il 29 aprile 1945. Ma il giudizio morale che “l’Italia di piazzale Loreto” esprime è ben diverso: e quello sui fascisti, pur manifestato in modo incivile, coincide con quello espresso dagli storici.
È un peccato da addebitare totalmente alla sua ignoranza della storia che Buffon non sia sufficientemente informato per evitare di dire simili sciocchezze.
La ringrazio per la cortese attenzione e la saluto molto cordialmente.


dr Sergio R. Fogagnolo
Presidente dell’Ass. “Le radici della Pace – I quindici”*