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mercoledì 15 febbraio 2012

MONZA, NEOFASCISTI IMBRATTANO I VOLTI DEI PARTIGIANI



Nella notte tra il 10 e l’11 febbraio un gruppo di neofascisti ha pensato bene di imbrattare, con il loro peggiore repertorio di simboli, i murales che ritraggono Enrico Bracesco e Salvatrice Benincasa.

La domanda che corre ovvia è come, nel 2012, si possa ancora legare a simboli della distruzione dell’individuo una forma contestativa; e per contestare cosa?

Hanno imbrattato i murales che ritraggono due figure di partigiani monzesi, con gli stessi simboli utilizzati da chi gli ha tolto la vita, pensando di fare un gesto eroico: di notte in maniera meschina senza il coraggio di manifestare le proprie idee apertamente.

A differenza di chi ha commesso l’insano atto terrorista, i giovani che collaborano con l’ANPI sviluppano idee per rendere più libera e sempre più democratica la città dove viviamo.

Questo dà fastidio a molti che vorrebbero la vittoria del qualunquismo e dell’indifferenza.

Non è un caso che questo gesto ignobile sia avvenuto mentre la nostra città si prepara alle elezioni amministrative; non è un caso che sia teso a colpire un luogo di aggregazione giovanile in cui si discute, ci si forma e si lotta per ciò in cui si crede.

La nostra piena solidarietà va in tal senso a coloro cui sono stati causati danni incitandoli ad andare avanti nelle loro azioni, quale risposta concreta alla lotta per la libertà in difesa degli spazi democratici.

La nostra protesta è un richiamo alle Istituzioni affinché si possa mantenere un clima di civile confronto, isolando chi vuole imporre le proprie idee con la violenza.

Il nostro messaggio è un forte richiamo anche ai partiti che si riconoscono nella Costituzione per isolare quelle frange che si rifanno apertamente al fascismo e al nazismo smettendo, per interessi elettorali, di foraggiare ideologie distruttive lesive della libertà e già giudicate dalla storia.

L’ANPI continuerà la propria attività di informazione e di testimonianza: il nazifascismo non è riuscito ad arrestare la domanda di libertà della Monza antifascista uccidendo Enrico Bracesco e Salvatrice Benincasa, non riuscirà ora a rendere silente il loro ricordo.

Grazie Enrico Bracesco e Salvatrice Benincasa, ancora una volta ci insegnate cosa significa difendere la libertà.

Presidenza ANPI Monza sezione Gianno Citterio

NO ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI FIAMMA TRICOLORE

MILANO, IRRUZIONE INTIMIDATORIA DI FORZA NUOVA

L’ANPI Provinciale di Milano esprime la propria ferma condanna per la vergognosa provocazione da parte di elementi di Forza Nuova, che nella giornata di venerdì 10 febbraio hanno fatto irruzione con il viso coperto da maschere nella Sala Polifunzionale del Comune di Milano in zona 6 e hanno imbrattato i pannelli della mostra su “Fascismo, foibe e esodo” curata dalla Fondazione Memoria della Deportazione, ed esposta con il patrocinio del Consiglio di zona 6.

Con la legge 30 marzo 2004 la Repubblica Italiana riconosce il 10 febbraio quale Giorno del Ricordo “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.”

Il ricordo di quelle tragedie troppo spesso dimenticate, il dramma dell’esodo forzato di duecentocinquantamila italiani da Zara, Fiume e dall’Istria, devono però essere contestualizzate storicamente e inquadrate nella politica di sopraffazione perseguita dal fascismo, come parte di un progetto di distruzione della identità nazionale e culturale delle minoranze slovene e croate.

La situazione diventa ancora più grave dopo l’8 settembre 1943 con l’annessione da parte del Terzo Reich dei territori del confine orientale, e con l’accentuata e criminale oppressione nazifascista.
Il rancore e l’odio accumulati da sloveni e croati per la criminale oppressione nazifascista spiega però solo in parte l’asprezza dei comportamenti degli jugoslavi nei confronti della popolazione italiana, che veniva identificata in blocco come nemico storico del nazionalismo sloveno e croato.

Ribadire queste verità storiche dà profondamente fastidio ai movimenti neofascisti e a chi da sempre confonde e inquina fatti e azioni che fanno parte della nostra storia.

Quanto accaduto nel Consiglio di zona 6 di Milano è grave e inqualificabile. Segue diversi altri atti di vandalismo effettuati nei confronti di sedi democratiche presenti nei quartieri milanesi.
L’ANPI Provinciale di Milano nel condannare questa grave e offensiva provocazione, avvenuta a Milano città Medaglia d’oro della Resistenza, invita le Istituzioni e i cittadini alla massima vigilanza democratica.