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mercoledì 27 gennaio 2010

SHOAH, LE PAROLE DI NAPOLITANO

Roma, 27 gen. - (Adnkronos) - La Shoah e' "una tragica esperienza, ancora carica di insegnamenti e di valori per le nuove generazioni". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano tiene a sottolinearlo celebrando nel Salone dei Corazzieri al Quirinale il 'Giorno della Memoria', alla presenza tra gli altri del presidente della Camera Gianfranco Fini, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, del sottosegretario al ministero dell'Istruzione Giuseppe Pizza, del presidente dell'Unione comunita' ebraiche italiane Renzo Gattegna e di Elie Wiesel, Premio Nobel per la pace.

Per il capo dello Stato -che prima dell'intervento ha premiato le scuole vincitrici del concorso 'I giovani incontrano la Shoah'- "sentire le parole dei ragazzi che studiano le persecuzioni naziste, le sofferenze e la resistenza degli ebrei deportati nei campi di concentramento e l'epilogo tragico dello sterminio, e' motivo di conforto per tutti noi. Non chiediamo di meglio che trasmettere loro il testimone, a nome dello Stato".

Rivolgendosi direttamente a Wiesel, Napolitano lo saluta come "la voce piu' alta che potessimo aspirare di avere con noi in questa 'giornata'" e ricorda al Premio Nobel per la pace quanto egli sia "profondamente rispettato e apprezzato in Italia: ammiriamo il suo impegno incessante a trasmettere la memoria, a testimoniarla, a lottare per la causa della liberta', dei diritti umani, della mutua comprensione e della pacifica convivenza fra i popoli". Si tratta, sottolinea il presidente della Repubblica rivolto anche a Gattegna di "ideali comuni nella lotta per la liberta' e per il pieno riconoscimento dei diritti dei popoli e, in modo specifico, del diritto del popolo ebraico dello Stato di Israele a vivere in sicurezza".