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martedì 29 marzo 2011

PIZZINATO : "OFFESA ALLA CITTA' DI MILANO"

Pizzinato furioso " offesa alla città di Milano capitale della Resistenza”.

NON crede sue orecchie, Antonio Pizzinato, presidente regionale dell'Anpi, quando gli dicono che davanti a Palazzo Marino ci sono le insegne della X Mas mentre si intona l'inno di Mameli per l'inizio di un convegno sui 150 anni dell'Unità d'Italia. «GLI stendardi e i reduci della brigata fascista in Comune? È una ferita insanabile e un'offesa alla città di Milano, capitale della Resistenza». È incredulo e indignato Antonio Pizzinato, 79 anni, presidente regionale dell'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani, nel giorno in cui sfilano davanti al Comune di Milano i vessilli della X Mas, uno spettacolo a cui sperava di non dover mai assistere. Senatore, l'invito alla pacificazione nazionale è venuto anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
«Sì, ma non confondiamo la pacificazione con la rimozione e la cancellazione della storia. Il rispetto è per tutti i morti, ma così si riabilita chi ha ucciso e torturato i combattenti per la libertà del Paese. Come diceva Arrigo Boldrini, il "comandante Bulow", "Noi abbiamo combattuto per la nostra libertà, per quella degli indifferenti e per quella di chi era contrario". Ma non si può parificare gli alleati dei nazisti, né tantomeno onorarli, tanto più quest'anno». Perché? «Perché abbiamo appena festeggiato i 150 anni dell'Unità d'Italia e Milano ha avuto un ruolo determinante in questa storia, a partire dalle Cinque Giornate del '48 fino alla Resistenza nella quale caddero oltre 2800 partigiani - ricordati alla Loggia dei Mercanti e al Campo della Gloria - per non parlare delle migliaia di deportati, degli arrestati, di quelli che fecero gli scioperi del '43 e '44, così come non si possono dimenticare i quindici fucilati dell'agosto '44, dirigenti del comitato clandestino della Falck, della Ercole Marelli e della Borletti. È in memoria di tutta questa gente che la X Mas deve stare lontana da Milano». Eppure il ministro alla Difesa Ignazio La Russa e il sindaco Letizia Moratti non hanno trovato nulla da dire, anzi. «È questa la vergogna maggiore. Che la riabilitazione venga da parte di un ministro della Repubblica italiana che ha giurato fedeltà alla Costituzione, e che lo faccia il sindaco della città Medaglia d'oro della Resistenza. Questa è l'onta indicibile. Ma non si ricordano cosa fece la X Mas all'Albergo Regina? Forse no, visto che il Comune non ha ritenuto nemmeno di mettere una targa a memoria». Lo ricordi lei che cosa succedeva all'Albergo Regina. «Era lì che venivano torturati e uccisi i combattenti per la libertà. Ma la lapide l'hanno dovuta mettere i cittadini perché le istituzioni non l'hanno fatto». Vogliono invece mettere una lapide in memoria di Luisa Ferida... «Quella che stava con i torturatori della repubblica di Salò? Mi sembra incredibile. Non è nemmeno revisionismo, è la cancellazione della storia da parte di alti rappresentanti delle istituzioni nazionali, che dovrebbero esser fedeli alla Costituzione e che invece riabilitano chi diede fuoco a interi paesi per rappresaglia, chi bruciò vive le famiglie dei partigiani e impiccò i combattenti per la libertà». Che cosa si può fare? «Siamo alla vigilia del 25 aprile, io sono molto preoccupato per i segnali che vedo in giro. Ne discuteremo la settimana prossima nel venticinquesimo congresso nazionale dell'Anpi a Torino. Serve un nuovo impegno per far vivere i valori della Resistenza».

La Repubblica 20 marzo 2011

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