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giovedì 26 agosto 2010

GIOVANNI BATTISTA STUCCHI


A TRENT’ANNI DALLA SCOMPARSA DI GIOVANNI BATTISTA STUCCHI:
L’ANPI RICORDA IL GRANDE COMBATTENTE PER LA LIBERTA’

Il 31 agosto del 1980 moriva a Bellamonte (TN) Giovanni Battista Stucchi, eminente rappresentante della Resistenza e importante figura della politica italiana e monzese del dopo guerra.
Stucchi nasce a Monza il 9 ottobre del 1899.
Subito dopo gli studi partecipa alla prima guerra mondiale.
Laureatosi in giurisprudenza all’età di 22 anni, esercita la professione a Monza e rifiuta di iscriversi al partito fascista e al sindacato forense fascista e, per questo, subisce le prime discriminazioni.
Alla vigilia della seconda guerra mondiale viene richiamato alle armi come capitano degli alpini e assegnato al corpo di spedizione italiano in Russia.
Avrebbe potuto essere esonerato ma decise di partire perché, come egli stesso scrisse : ‟ non mi sarei mai perdonato di recitare l’ignobile parte dell’armiamoci e partite.”
Tornato in Italia ebbe i primi incontri con rappresentanti dell’antifascismo, tra i quali Gianni Citterio e Antonio Gambacorti Passerini .
Nel 1943, dopo essere sfuggito alla cattura da parte dei tedeschi, si unì alla lotta partigiana.
In qualità di rappresentante del Partito Socialista Italiano, venne nominato componente del “Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia” di Milano con il nome di battaglia di “Magni” .
Nel 1944 venne nominato delegato militare, con il compito di mantenere i rapporti tra la Resistenza e le forze alleate a Lugano ed assunse il nuovo nome di battaglia di “Marco Federici”.
Il 5 settembre del 1944 “Federici” chiese ed ottenne di essere inviato nella val d’Ossola, dove
fu nominato comandante unico delle formazioni Partigiane.
Dopo la caduta della repubblica dell’Ossola, per mano dei nazifascisti, Stucchi continuò la lotta partigiana.
Nell’ottobre del 1944 fu nominato capo di stato maggiore del Corpo Volontari della Libertà e responsabile delle brigate partigiane “Matteotti”:
In occasione della Liberazione sfilò in prima fila per le vie di Milano accanto a Parri, Longo, Mattei, Cadorna ed Argenton.
Dopo la Liberazione ritornò ad esercitare la sua professione a Monza ed assunse importanti ruoli politici.
Fu eletto deputato nelle file del Partito Socialista dal 1953 al 1958 ricoprì la carica di consigliere comunale a Monza dal 1946 al 1975.
Riposa nel campo della gloria del cimitero di Monza accanto ad altri 85 caduti della Resistenza.
Ricordando la terribile esperienza della campagna di Russia Stucchi scrisse:“ dopo aver camminato a lato della morte vedevo tutto chiaro…… sapevo che il ritorno alla mia casa sarebbe stata una tappa, dopo la quale avrei ripreso la strada. Avrei continuato a camminare fino a raggiungere quella meta che non era solo la mia, ma quella dell’intero popolo italiano, cui appartenevo: libertà di tutti e giustizia per tutti in una patria che fosse sintesi della parità dei diritti e dei doveri tra i cittadini e non l’espressione della somma degli egoismi di gruppi potere”.
Parole di grande valore, che dovrebbero rappresentare un forte monito anche per la povera realtà politica di oggi.
L’ANPI di Monza e Brianza ricorderà la figura di Stucchi con una importante iniziativa, alla quale parteciperà l’on. Armando Cossutta,vice presidente dell’ANPI nazionale (di cui vi comunicheremo data e luogo di svolgimento).

Comitato provinciale dell’ ANPI di Monza e Brianza

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